RAGE: A New World Rising

Nuovo album per i Rage (il ventisettesimo studio album della loro discografia), intitolato 'A New World Rising', che arriva appena un anno dopo (o poco più) la pubblicazione nel 2024 del doppio 'Afterlifelines', a conferma di come Peavy Wagner e compagni siano in un periodo molto prolifico e ricco d'ispirazione. Rispetto al precedente album, caratterizzato da atmosfere distopiche, questa volta la band tedesca presenta un approccio molto più carico di ottimismo e speranzoso per il futuro, nonostante tutte le negatività che contraddistinguono il tempo presente. Un disco dunque positivo, dove Wagner opta per un songwriting alquanto scarno ed essenziale, con brani diretti che suonano però molto potenti e veloci, sempre con un equilibrio ottimale tra sonorità di vecchia scuola e qualche elemento più fresco e moderno, lasciando comunque spazio a dei refrain melodici e orecchiabili. Undici brani di autentico metallo colante, ai quali si aggiungono un'intro e una bonus track, ovvero una nuova versione di "Straight To Hell", un brano originariamente incluso in 'Welcome To The Other Side' del 2001. Qualche canzone presenta un approccio alquanto thrashy, come "Innovation", uno dei pezzi forti dell'album, che parte in effetti bene sin dalle prime tracce, o come "Cross The Line", un brano dal riffing serrato, quasi asfittico, che trova poi una sua apertura verso ritmi più ariosi nel ritornello. Tutta la tracklist è comunque davvero di buon livello, praticamente senza filler, con tanti altri brani molto validi, tra cui potremmo citare ad esempio canzoni potenti e devastanti come "Freedom", "We'll Find A Way" o "Behind The Shield Of Misery", oppure mid-tempo come "Fire In Your Eyes" o "Paradigm Change". Naturalmente, il tutto è ben interpretato da una sezione ritmica dirompente, a supporto delle ottime chitarre di Jean Borman - abile a districarsi tra riff massicci e assoli al fulmicotone - e della voce roca di Wagner, con il suo cantato volutamente rude e quasi grezzo. In conclusione, 'A New World Rising' ci presenta una band davvero in ottima forma, che dimostra di avere le idee molto chiare e che riesce a colpire pienamente nel segno ancora una volta nonostante i suoi quarant'anni di carriera.