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SIXX: A.M.: This Is Gonna Hurt

data

15/05/2011
90


Genere: Hard Rock
Etichetta: Eleven Seven Music
Distro:
Anno: 2011

Il primo capitolo si era dimostrato eccellente per la qualità profusa, per i testi sentiti e profondi e per l'ottima attitudine nello scrivere brani da parte di questo splendido trio. Oggi ci sorprendono ancora di più per la proposta che moderatamente si distacca dall'esordio, pur mantenendone le linee guida, nell'essere più solari e "moderni" in alcuni brani, o in frangenti di essi. A volte certi passaggi, oppure incisi richiamano i Muse, gli U2, Daughtry e qualche strizzata d'occhio ai Nickelback senza però eliminare l'impronta hard rock nei suoni e negli arrangiamenti, continuando pertanto ad avere un'identità solida e unica. E' un disco più semplice e diretto del suo predecessore, meno negativo e introspettivo, più solare nella sua totalità. Da notare DJ Ashba che è la vera sorpresa per il gusto e la tecnica profusi, solo forse abbozzati nell'esordio. C'è un brano straordinario che porta il nome di "Oh My God" che, pur attingendo a piene mani idee ed intenzioni dal quartetto di Dublino di cui sopra, crea emozioni infinite da reale orgasmo musicale. "Goodybye My Friends" è una somma opera dove l'alternative e la furia si fondono nella melodia, la titletrack contiene delle reminescenze industrial; il singolo "Lies Of The Beautiful People" è il pezzo che forse si rifà di più a Heroin Diares. Ma non finisce con questi singoli episodi, anzi, è un susseguirsi di arie, sensazioni ed esaltazioni che fanno finire questo viaggio troppo presto. In conclusione si distaccano dalla quella band a metà strada tra il retrò e il moderno che ne aveva segnato il debutto, e si gettano in un qualcosa dei nostri giorni; certo, di identità i nostri eroi ne hanno da vendere, ispirarsi a eroi moderni è un enorme paradosso, il problema è che riescono a fare bene anche questo ed a mantenere un'impronta personale stupefacente. Ci si faccia un esame di coscienza e si ammetta che si è sognato almeno una volta nella vita di avere una band che facesse brani come i Muse e U2 con i suoni dei Motley Crue con grandi ritornelli, basso e batteria potenti e una chitarra che esegue riff ed assoli al bacio. Una rarità che solo il genio di Nikki Sixx, l'estro di James Michael e la classe di DJ Ashba ci potevano regalare.

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