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ALNAMROOD

Ci sono affermazioni di questo gruppo coraggiosissimo che si commentano da sole. Chiunque abbia a cuore la libertà non può rimanere indifferente a quello che Mephisto (chitarrista e bassista) e Humbaba (cantante) ci hanno detto sull'Arabia Saudita e sul mondo pieno di violenza e diritti calpestati che le persone arabe stanno vivendo a poche migliaia di chilometri da noi. Gli AlNamrood sono usciti col loro nuovo album il 16 maggio e questo è un assaggio.

AlNamrood significa "non credente". Non credete in nulla allora? Io penso che invece abbiate perlomeno una grande fede nel metal... Mephisto: Il nome della band è nato dall'antico re babilonese Nimrod, è vero che il nome implica il non credere in nulla, ma c'è sullo sfondo un dominio della religione estremista. Abbiamo perso ogni tipo di devozione nella maggior parte delle cose, mettiamo la razionalità al di sopra di tutto e la fede è solamente un inganno. Humbaba: Sì, è il re babilonese. Attraverso l'occulto indichiamo questo atto di sfida contro le religioni, credo solo nel potere delle tenebre ahahah! In realtà io non ho neanche più fiducia nel metal, specialmente quando viaggio all'estero e vedo come sono i metallari! Onestamente vado d'accordo più con i punk, hanno la giusta attitudine e molto probabilmente conosceno il vero metal più della maggior parte dei metallari che ho incontrato!

Parliamo del nuovo album. Come è uscito fuori? Cosa significa 'Enkar' con quella sua copertina molto intensa? Mephisto: Concettualmente Enkar vuol dire rifiuto. L'idea dietro questo album specifico è quella di voler sottolineare le cose che realmente accadono in quest'epoca, dalla natura politica e rivoluzionaria. Nel Medio Oriente la gente sta vivendo in una continua negazione a causa dell'ignoranza e del predominio della religione, e nonostante la schiavitù e la povertà, la massa solleva ancora la bandiera del patriottismo e glorifica le icone religiose. Musicalmente ci siamo soffermati sul metal old school, in particolare quello degli anni Ottanta, la prima ondata del black metal, il primo thrash, il crust punk. È stata una scelta voluta proprio per completare il messaggio che c'è dientro 'Enkar'. Abbiamo intenzionalmente creato un sound pesante, molto pieno di bassi e molto scuro. E siamo riusciti nel nostro obiettivo. Humbaba: Dopo aver ascoltato tantissimo G.B.H, Discharge, Dyglo Abortion, UkChaos, Broken Bones, Doom, Venom, HellHammer, The Exploited, Oi Polloi, Midnight, Sodom... e molte altre anarcho, hardcore, crust punk e thrash old school, ho sempre voluto unire il punk e la velocità con l'arabo, come avevano fatto i Bathory quando avevano inventato il viking metal o anche i primi Melechesh, tranne che per il fatto che noi cantiamo in arabo per offendere!  'Enkar' vuol dire negazione e l'artwork indica il modo in cui concepiamo la nostra fine. Non sappiamo quando o come, sappiamo che un giorno arriverà! Non abbiamo scelta perché siamo stati chiamati dall'Occulto e invochiamo il suo nome.

Musicalmente credo sia il vostro album migliore. Come è nato e cosa avete cambiato nel farlo rispetto ai vostri dischi precedenti? È stato costoso? Mephisto: A metà 2016 abbiamo iniziato i lavori e abbiamo fatto alcuni cambiamenti nelle nostre impostazioni dei suoni, comprato nuovi strumenti, un nuovo microfono e un nuovo amplificatore, cercavo un sound specifico per quest'album e sono riuscito a trovare il perfetto amplificatore che corrispondeva ai miei gusti. L'accordatura di chitarra è stata impostata sul do standard, il mio basso a cinque corde allo stesso modo. Ho montato delle corde più spesse e usato dei plug-in più professionali per il mix. Anche il settaggio della batteria è cambiato, ora abbiamo un suono più naturale (usiamo comunque la drum machine). Abbiamo fatto una mossa speciale per quest'album: dopo le registrazioni e il mix l'abbiamo mandato online in Svezia, allo studio Endarker per fare il mastering. Era più conveniente che viaggiare fisicamente in Europa. Siamo stati soddisfatti di quel lavoro. Nel complesso per questo disco abbiamo speso più soldi che per altre pubblicazioni, ma ne è valsa la pena.

Penso che siate migliorati molto col disco del 2014, 'Heen Yadhar Al Ghasq', quando la durata dei pezzi si è ridotta e la vostra musica è diventata più interessante. Ma i cantanti? Quasi ogni uscita ha un cantante diverso. Puoi descriverci come sono cambiati e come il loro stile si è adattato agli AlNamrood? Mephisto: Di fatto non è stata una nostra scelta, ogni cantante ha lasciato il gruppo di sua spontanea volontà. In fondo è difficile trovare musicisti o artisti qui e specialmente per il metal estremo o il black metal. Abbiamo iniziato con Mukadars, che aveva espresso il suo desiderio di usare un cantato black metal, è stata una scelta eccellente per il suono brutale del primo album. Gli altri cantanti erano nella media e riempivano una casella nella band. Humbaba invece ha aggiunto specialità al nostro sound con una performance unica e esotica.

Il vostro stile è andato dal black metal più grezzo con suoni etnici a qualcosa di più old school come Sodom e Celtic Frost. Mephisto: Sì, il cambio è stato voluto, sono un grande fan di quel mondo degli anni Ottanta. Humbaba ha suggerito di aggiungere più punk e temi anarchici, visto che l'album è basato su tematiche come la rivoluzione, l'antagonismo e la corruzione. Condividiamo lo stesso messaggio, io e Humbaba, non è stata una costante con gli altri membri della band, ci piacciono Hellhammer, Sodom, Venom, Destroyer 666, Razor e Kreator. Devo ammettere che Ostron (il tastierista) è stato un po' contrariato da questa direzione, ma ha capito il motivo per cui abbiamo fatto questa scelta. Personalmente non sono un fan dei Melechesh, ma mi piacque il loro album del 2001, 'Djinn'. Humbaba invece è in contatto con Ashmedi, il loro frontman. Humbaba: Ho incontrato Ashmedi e Moloch (il chitarrista) la prima volta dopo un concerto nel 2010 in Canada, a Montreal. Da fan sono rimasto in contatto con Ashmedi tramite Facebook. Non sono proprio degli amici, ma li ho incontrati un paio di volte, abbiamo bevuto qualcosa al bar, finché ho perso il contatto con loro dal 2014 in poi, come con ogni altro all'estero. Alcuni gravi problemi mi hanno portato a tagliare ogni rapporto personale.

Hai nominato il Canada. Shaytan Prod. è canadese. Come avete iniziato a lavorare con loro? Ho dato uno sguardo al loro Bandcamp e i prezzi sono molto bassi! Mephisto: Quelli di Shaytan Productions ci hanno trovato su Myspace, ci consideriamo fortunati per una tale coincidenza, perché è stato solo dopo due mesi che abbiamo creato la pagina. Ci hanno offerto la produzione e la distribuzione del nostro lavoro, lo trovano molto interessante. Shaytan è quasi no-profit e i loro prezzi possono anche non compensare icosti di produzione e stampa, lo fa per supportare i gruppi e perché ama davvero quello che fa. Gli fa veramente onore ed è una cosa molto bella per la scena, secondo noi.

Conosci altre band da Stati tradizionalmente non metal? Humbaba: No, siamo quasi totalmente slacciati da ogni subcultura underground o scena metal, se mai sono esistite in passto o esistono ancora. Alcuni gruppi hanno detto di conoscerci personalmente, non capisco come mai possano dire certe stronzate!

Parliamo della vostra nazione. Secondo Metal Archives in Arabia Saudita ci sono dodici gruppi metal. Humbaba: Il 99% di loro sono degli stronzi musulmani praticanti! Mephisto: Penso che sia contraddittorio per loro perché pretendono di mettere assieme metal e religione, come puoi farlo? Il vero metal è antireligioso e antiautoritario nel suo nucleo. Puoi mai pensare di ascoltare i Behemoth e andare in chiesa subito dopo?

Come compri musica? C'è una sorta di mercato nero in Arabia? Humbaba: Nei primi anni Duemila, prima di Internet, ero solito prenderli dai Paesi limitrofi o chiedere ai miei amici di comprarli quando andavano all'estero. Mephisto: Nessun mercato nero, li compriamo all'estero.

C'è la censura da voi? Cosa pensano gli imam del metal? E la popolazione? Humbaba: La maggior parte della gente, inclusi quei fottuti pedofili stronzi degli imam, non ha idea di cosa sia questa musica. Se ipoteticamente qualsiasi tipo di musica rock arrivasse alle loro orecchie, la dichiarerebbero automaticamente devozione al diavolo e stregoneria, proprio come acccadeva nel Medioevo qundo bruciavano le streghe! Mephisto: La censura è molto forte. Se leggi qualcosa su freedomhouse.org vedrai come tutto è bloccato e ufficialmente monitorato.

Per questo usate dei nickname e siete clandestini? Humbaba: Sì, totalmente clandestini. Viviamo nell'ombra e ben nascosti dal resto della società.

Siete autodidatti? Insegnare musica è vietato da voi? Mephisto: Sono autoditatta, sì. L'insegnamento della musica è proibito, ma non ci sono leggi scritte per questo, è qualcosa di generalmente inaccettabile nella popolazione. Il solo modo di suonare è in case private. Mentre il divieto non è chiaro e non esiste una regola precisa, puoi trovare alcuni strumenti musicali tradizionali in negozi di basso profilo, qualcosa come l'oud o il darbuka. Poiché sono importati dall'Egitto e dalla Turchia, questo significa che non è vietata la loro importazione, ma perché non possono tenersi concerti in pubblico? Nessuno capisce che vita viviamo qui.

La domanda più ovvia: perché vivete ancora in Arabia Saudita? Mephisto: A causa delle famiglie, credo. Per noi non ci sono altre ragioni. Inoltre anche andarsene non garantirebbe la nostra incolumità, la maniera migliore è rimanere anonimi.

Potreste essere perseguiti per qualcosa che avete detto in questa intervista? Mephisto: La nostra legge è basata sull'Islam (anche se ci sono chiare eccezioni). Quello che abbiamo detto può essere usato per condannarci se raggiunge alcuni esponenti delle autorità, speriamo che nessuno di questi ne venga a conoscenza, ma siamo consapevoli di questo rischio. Essere metallari non è rischioso: essere diversi, fare una vita alternativa, qui in Arabia Saudita, lo è molto. 

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