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STAMINA

Hardsounds ha seguito con attenzione la carriera del combo salernitano sin dai primi demo del 2004 e non poteva certamente sottrarsi da una piacevole chiaccherata con Luca Sellitto, chitarrista e autore sia dei testi che delle musiche di questo nuovo 'Two Of A Kind', che ha trascinato, sul finire dell'anno appena trascorso, la band ad un livello ancora più alto con un lavoro che, come già raccontatovi in sede di recensione, segue il percorso tracciato da bands come Royal Hunt, Europe e l'onnipresente Yngwie Malmsteen miscelandolo però al jazz e alla fusion di figure come Holdsworth sottraendoli in questo modo dalla nomea di mera band-clone. Ciao Luca e benvenuto nuovamente su Hardsounds. Possiamo senza dubbio affermare che vi seguiamo con attenzione sin dai vostri esordi. Sono passati tre anni dal debut uscito tramite Heart Of Steel Records: quali ragioni vi hanno spinto a passare alla Ice Warrior? Ciao a te e a tutti i lettori di Hardsounds! Franko Sturm della Ice Warrior Records ci ha fatto l’offerta migliore e quindi abbiamo deciso di firmare per lui questa volta. L’album segna anche l’abbandono dietro le pelli di Luigi DiBernardo a favore di Alessandro Beccati (con due interventi di Umberto Spiniello) … Luigi DiBernardo lasciò la band dopo pochi mesi dalla pubblicazione di 'Permanent Damage'. Il motivo principale fu il fatto che lui vive in provincia di Caserta, mentre noi altri siamo tutti del salernitano. Era veramente difficile organizzare prove, spostamenti e quant’altro…Per le registrazioni del nostro secondo album abbiamo ingaggiato il bravissimo batterista romano Alessandro Beccati, che ha preso parte al cd in veste di turnista. Mentre il nostro nuovo album era ormai già in fase di mixaggio, mi sono messo alla ricerca di un batterista che si unisse alla line-up come membro effettivo ed un mio amico di corso in Conservatorio mi ha suggerito Umberto Spinello. Umberto si è mostrato subito entusiasta di unirsi alla band e mi ha chiesto di ri-registrare le parti di batteria almeno sulle prime due tracce del cd, in modo da segnare ufficialmente il suo ingresso negli Stamina. Nuovamente l’AOR, il pomp progressive alla Royal Hunt, il neoclassicismo Malmsteeniano e l’hard anni ’80 alla Europe trovano più di un punto di contatto col il tuo chitarrismo jazz/fusion che guarda molto a Holdsworth. Da dove nasce questo crocicchio di sonorità e questa contrapposizione tra le tue fughe jazzy e l’ortodossia neoclassica-prog delle tastiere di Barone? Nasce semplicemente dal mio modo di comporre e di suonare. Sono da anni fan di tutti gli artisti da te citati, quindi trovo che sia una conseguenza ovvia il fatto che si avverta la loro influenza nei miei brani, a prescindere se si tratti di metal, fusion, progressive o quant’altro…. Mai come in questo secondo lavoro i paragoni con una band molto nota e apprezzata come i Royal Hunt si sprecano letteralmente: chiamare Kenny Lübcke ed Henrik Brockmann (entrambi gravitanti intorno al compositore e tastierista Andersen, vero leader maximus della band danese) in una veste certamente superiore a quella di semplici guest (soprattutto per quel che concerne l’apporto di Lübcke ) non potrebbe rivelarsi nociva per la vostra identità? Sono fiero che Kenny ed Henrik abbiano accettato di collaborare con noi; sinceramente non me lo sono mai posto il problema se ciò potesse arrecare danno alla nostra identità, per me si è avverato un grande sogno. Com’è nata la collaborazione con i due celebri vocalists? Con Henrik ero già in contatto da circa tre anni. Quando fu pubblicato il nostro primo album gliene inviai una copia e gli piacque molto. Poi un giorno, durante il periodo delle registrazioni del nuovo cd, mi capitò di trovarlo in linea in chat e gli parlai del fatto che stavamo registrando. Fu lui a dirmi subito che gli avrebbe fatto piacere inserire un suo intervento in veste di special guest, prima ancora che io gli facessi la proposta! Kenny invece l’ho contattato tramite facebook un paio di mesi prima dell’inizio delle registrazioni. Gli dissi semplicemente che sono un suo grande fan sin da quando ero ragazzino e gli chiesi di ascoltare alcuni miei brani dal myspace degli Stamina per avere un parere e magari qualche buon consiglio. Mi rispose dicendomi che trovava molto interessante il mio songwriting e mi suggerì di osare di più per quanto riguarda le backing vocals. A quel punto non potevo non provare a chiedergli di prendere parte al nostro nuovo album e rimasi veramente contento quando mi rispose che sarebbe stato un onore per lui darci una mano. L’album è stato prodotto e registrato a Nocera Inferiore nel salernitano e, per ciò che concerne la qualità dei suoni, è davvero un disco competitivo a livello internazionale. Possiamo quindi affermare che al giorno d’oggi non occorre ad una band emergente uno degli studi di registrazione più blasonati, come quelli sempre presenti nelle produzioni di bands stranote, per offrire al pubblico un lavoro professionale come il vostro? Mi fa piacere che la produzione ti sia piaciuta. Penso che la cosa più importante per una band sia presentarsi in studio con le idee chiare su cosa si vuole ottenere a livello di sound e produzione. A ciò basta aggiungere un fonico competente e disposto a venire incontro alle richieste della band, in modo da potersi avvicinare il più possibile alle produzioni degli studi di registrazione più blasonati con i mezzi ed il budget che si hanno a disposizione. Se a livello di produzione sono evidenti i passi avanti fatti rispetto all’esordio, costante è la cura nella ricerca di un artwork d’effetto. Cosa simboleggia quello di quest’album ad opera di Vittorio Citro? Vittorio è veramente un grafico molto in gamba, sono molto contento del lavoro che ha fatto per noi. 'Two of a kind' sta a significare "due cose dello stesso tipo". Ecco perché sulla copertina ci sono due binari che conducono ad un albero, mentre sul retro del libretto questi due binari conducono ad un albero in fiamme; questo perché 'Two of a kind' può anche indicare il contrasto tra bene e male che c’è in ognuno di noi. Nonostante gli ovvi paragoni che possono nascere all’ascoltatore nel sentire nello stesso album versioni diverse (come cantato) degli stessi pezzi, Giorgio Adamo resta un elemento imprescindibile per gli Stamina. Com’è stata la sua reazione a doversi in qualche modo confrontare con i due celebri ospiti dell’album? Giorgio è stato felice ed onorato quanto noi della presenza sull’album dei due ospiti Come nasce un pezzo degli Stamina? Essendo tu l’unico autore di testi e musiche m’incuriosisce molto sapere che tipo di apporto offrono gli altri membri della band. In alcune tracce dal tipico trademark della band di Andersen mi colpisce il sapere che nascono invece dalla mente di un chitarrista… La tastiera è il mio secondo strumento e di solito la utilizzo più della chitarra per comporre. Ecco spiegato il perché dell’importante ruolo giocato dalle tastiere nel sound Stamina. Di solito registro su un sequencer le parti di tastiera, basso e batteria, in modo da mettere in condizione gli altri membri del gruppo di ascoltare ed imparare i brani. In seguito valutiamo insieme eventuali arrangiamenti da aggiungere, cori e scelte di suoni. Personalmente ho semplicemente adorato la versione di Lubcke del vostro diamante "Too Tired To Live". Forse perché l’ha resa ancora più vicina al gusto di Andersen per certe melodie malinconiche presenti in misura maggiore nei suoi album solisti. Forse perché è uno dei pezzi più "lavorati" a livello di chorus e controcanti. Anche a me piace veramente molto il modo in cui Kenny ha interpretato "Too tired to live", probabilmente è la mia traccia preferita. Si è calato molto bene nel testo e, come hai giustamente osservato, la sua interpretazione ricorda molto le sonorità del primo album solista di Andersen “Changin’ Skin”. In più, la sua cura maniacale per gli arrangiamenti corali ha veramente arricchito molto il brano, portandolo ad un livello superiore. Ti sei ritagliato un solo breve spazio completamente solista nell’ultima bonus che chiude il cd: "When The Feeling Is Real". Un piccolo dazio pagato a Sua Malmsteenianità? In realtà non avevo intenzione d’inserire quel brano sul nuovo album degli Stamina. Il fatto è che Franko Sturm (titolare della Ice Warrior records) ha la consuetudine d’inserire una bonustrack esclusiva sulle prime mille copie stampate di ogni sua pubblicazione. Quando me lo rese noto io gli feci presente che sull’album erano già presenti due bonustrack, ovvero "Too tired to live" e "Maker of the Universe" cantate da Kenny Lubcke. Franko però mi disse che era sua intenzione lasciare entrambi i brani cantati da Kenny su tutte le copie, non solo sulle prime mille. A quel punto, non sapendo cosa proporgli, tirai fuori questo brano strumentale che avevo registrato alcuni mesi prima per conto mio e glielo feci ascoltare. Gli piacque subito molto e chiese ( o meglio pretese) d’inserirlo come bonustrack esclusiva. Il brano comunque sta ricevendo ottimi riscontri, forse era destino che venisse pubblicato ed in fondo è stato un bene. L’album ha da subito suscitato delle ottime impressioni un po’ in tutta la "stampa" (termine forse un po’ desueto visto l’ormai proliferare di portali di settore come il nostro). In che modo gli Stamina hanno intenzione di supportare 'Two Of A Kind'? Parliamo un po’ di concerti… Alcuni giorni fa abbiamo tenuto il nostro primo live di presentazione del nuovo album in un locale della nostra zona. E’ venuta un bel po’ di gente a sentirci ed è stato bello suonare finalmente dal vivo tutti i nuovi brani. Abbiamo in programma di continuare a suonare il più possibile nella nostra zona, poi magari vedremo se in estate si presenterà l’occasione di prendere parte a qualche festival… Gli ultimi tre albums che hai ascoltato di recente e che ti hanno colpito favorevolmente Royal Hunt 'X'; Stanley Clarke 'Journey to love'; Il tempio delle clessidre (omonimo) Chi sarà il prossimo ospite che inviterai a suonare/cantare in un album degli Stamina? O chi vorresti che fosse… Senza ombra di dubbio Goran Edman, che è il mio cantante preferito in assoluto. Ho avuto il grande onore di conoscerlo di persona l’estate scorsa a Stoccolma, è stato magico per me passare del tempo in sua compagnia. Lui è sempre sommerso di lavoro, è un cantante molto richiesto…ma spero vivamente che accetterà il mio invito, sarebbe l’avverarsi di un altro grande sogno per me. Come vedi la scena metal nella tua bella regione? Difficoltà, opportunità, rapporti con altre bands… Ci sono valide bands qui in Campania, ma purtroppo sono molto poche le opportunità di suonare dal vivo in condizioni dignitose. Nel salutarti e complimentarmi, come già fatto in sede di recensione, per questa nuova conferma del vostro talento ti lascio l’ultima parola, come di consueto. Grazie infinite Federico per la tua recensione positiva e per questa piacevole intervista. Invito tutti i lettori di Hardsounds a dare un ascolto ai nostri brani su www.myspace.com/staminaband, oppure su youtube digitando "staminaband". CIAO!

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