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ATHEIST + CRYPTOPSY

Più volte rimandato a causa di diverse vicissitudini (covid e problematiche personali) tanto da aver perso le speranze di vederli dal vivo; finalmente i progressive techno deathsters floridiani Atheist sono riusciti a suonare nella capitale il 9 marzo scroso ed il pubblico romano ha dimostrato che la lunga attesa si è tramutata in un classico sold out prima del concerto.

Chirurgica dimostrazione di tecnica, sound perfetto (volumi mai a livelli di sordità permanente e strumenti perfettamente intellegibili che permettevano di discernere tutte le soluzioni jazz e progressive delle quali il sound degli americani è permeato ed anche qualche spaccato a là ‘Spiritual Healing’ dei Death, d’altronde il periodo di pubblicazione dei dischi è approssimativamente lo stesso), ma voce quasi impercettibile, non si è capito bene se a causa della raucedine del vocalist o perchè il mix dei suoni l’ha volutamente sommersa tra gli strumenti, poiché quando il frontman Kelly Shaefer parlava, la voce si sentiva bene.

Con l’occasione il vocalist ha rimarcato il fatto che quella era la terza volta che il tour, più volte organizzato, saltava per le vicissitudini di cui sopra. A chiudere il set due estratti dal loro capolavoro assoluto ‘Unquestionable Presence’ cioè la traccia omonima e “Mother Man” prima della ciliegina sulla torta di ‘Piece Of Time’. Maestri di tecnica.

SETLIST:
In the Flesh
(Pink Floyd song)
No Truth
Mineral
On They Slay
Enthralled in Essence
Your Life's Retribution
Air
An Incarnation's Dream
The Formative Years
Fire
Water
I Deny
Unquestionable Presence
Mother Man
Piece of Time

CRYPTOPSY

Mentre eravamo fuori a rifiatare causa gran caldo nel locale, sembrava luglio anzichè i primi di marzo, udiamo le prime note dei canadesi, e fiondandoci in sala veniamo letteralmente violentati e sfigurati da un brutal death metal assassino e tecnico che ci mette giusto qualche frazione di secondo per catturare tutta la nostra attenzione e lasciarci basiti di fronte a cotanta manifestazione di inumanità.

In tour per portare in giro l’ultimo figlio degenere ‘As Gomorrah Burns’ uscito nel 2023 via Nuclear Blast, Flo Mournier (batterista inarrestabile che macinava blastbeat come se fossero pavesini) e soci, ci inondano con tonnellate di riff e breakdowns; rallentamenti a parte, sembrava un continuum senza sosta, come un treno lanciato a folle velocità impossibile da fermare. Il vocalist tra un brano e l’altro non ha perso occasione per scaldare e cercare feedback dal pubblico con un eloquio brillante, eloquente e trascinatore a base di centinaia di delicatissimi “fuckin”; come se non ci fossero altre parole da pronunciare.

Inutile parlare di un brano piuttosto che un altro, siamo stati sottoposti ad uno tsunami di brutale ferocia. Menzione a parte meritano i due estratti dal loro capolavoro assoluto: ‘None So Vile’ cioè “Phobophile” e “Orgiastic Disembowelment” con i quali hanno chiuso il set. Non c’è stato bisogno di chiedere eventuali bis, eravamo esausti per la violenza subita. Pura dimostrazione di bestialità. Annichilenti.

SETLIST:
In Abeyance
Graves of the Fathers
Lascivious Undivine
Crown of Horns
Slit Your Guts
Back to the Worms
Detritus (The One They Kept)
Sire of Sin
Defenestration / Abigor / Born Headless / Swine at the Cross / Gravaged (a Cryptopsy) / Open Face Surgery / Pathological Frolic
Flayed the Swine
Phobophile
Orgiastic Disembowelment

PS. Si chiede venia ai Monastery e Almost Dead che non troveranno copertura in questo live report a causa di un contrattempo che ci ha impedito di vederli all’opera.

Si ringrazia Benedetta Gaiani per la gentile concessione delle foto.

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