You are here: /

FRANTIC FEST

Le realtà e le persone che fanno parte della movida musicale abruzzese underground, e del pescarese in particolare, hanno dato vita quest'anno, e si spera per gli anni futuri, ad un evento che si prefigge ed ambisce ad essere uno dei più importanti eventi musicali dell'estate del centro Italia, pareggiando se non addirittura aumentando l'offerta di qualità che è già presente in un evento come l'interessante Tube Cult Fest. I ragazzi vicini allo Scumm ed altra gente vogliosa di dare una mano per migliorare l'offerta di divertimento di queste zone, che non sia solo mare e spiagge, hanno quindi creato questa tre giorni denominata Frantic Fest, che in quest'occasione si svolge presso il Tikitaka Village di Francavilla al Mare (PE), un ampio e bello spazio ricreativo con campi da calcio, calcetto, beach volley, ed aree relax. Una location che è sembrata ideale per organizzare un weekend musicale dagli importanti contorni, dove non è mancata l'ampia offerta di stand che propongono prodotti musicali a buon prezzo, e confortevoli spazi dove mangiare e bere del buon cibo e della buona birra usufruendo dei token, strumento particolarmente discusso durante i grossi eventi dei mesi scorsi, ma qui utilizzato in maniera molto più onesta e vicina alle esigenze della numerosa platea che è venuta ad assistere alla manifestazione. I nomi di punta di quest'edizione vanno dall'indiscusso genio di Claudio Simonetti ed i suoi Goblin, fino all'estrema irruenza di band come Grave ed Impaled Nazarene nelle serate successive, non dimenticando nomi del panorama underground italiano che conta come Ufomammut, Dark Lunacy, Shores of Null.

Qui si analizza solamente la prima delle tre serate dell'happening abruzzese, quella di giovedì 17 agosto, dove ben sei band sono le protagoniste. La prima parte è incentrata all'interno dello 'small stage', in una struttura prefabbricata parzialmente coperta dove si poteva comodamente anche ordinare da bere e mangiare, ascoltando decentemente le band esibirsi. Iniziano la serata tre simpatici giovanotti che rispondono al nome di Psychocello Project, inseriti nel bill negli ultimi giorni, e che sono un trio formato da voce, violoncello e chitarra, con in più delle basi di batteria, che con il poco tempo a loro disposizione causa prolungata messa a punto dei suoni, sfornano tre pezzi dove la loro caratteristica principale è quella di suscitare atmosfera attraverso note soffuse ed accennate, per creare una giusta dose di tranquillità. Buona la prova del trio, in particolare quella della cantante aquilana Francesca Catenacci, che per certi versi, soprattutto nel brano conclusivo, è sembrata ricordare addirittura Bjork.

Si passa all'improvviso al rock carico di bestemmie dei Bushi. Anche loro un trio, proveniente da varie parti d'Italia, ed anche anche loro con una musica piuttosto interessante, più aggressiva rispetto alla band precedente, che struttura dei brani che hanno poche variazioni l'uno dall'altro. Balza all'occhio che il cantato è prevalentemente opera del batterista Alessandro Vagnoni, che intrattiene il pubblico con simpatica dovizia ed una spigliata dialettica. Un rock interessante e concreto quello dei Bushi, ma non tale da strapparsi i capelli. 

La qualità si alza, e di parecchio, con il classic rock dei pavesi Doctor Cyclops, che anche questa volta sfornano una prestazione da urlo, con poche imperfezioni, e che ha suscitato l'interesse spassionato anche del pubblico posto al di fuori dello 'small stage', nei pressi dei vari tavoli. Musicalmente parlando, la band è una bomba (provare in tal senso ad ascoltare l'ultimo album 'Local Dogs', uscito quest'anno per Heavy Psych Sounds Records), e lo hanno dimostrato ancora una volta, con Christian Draghi sugli scudi come interpretazione vocale e per come fa cantare la sua chitarra. E la sezione ritmica di Alessandro Dallera alla batteria e Francesco Filippini al basso è risultata pressoché perfetta e potente allo stesso tempo. Una garanzia.

Dallo 'small stage' si passa al 'main stage' all'aperto, che può accogliere una maggiore capienza e che verrà ben presto riempito. Come per i Doctor Cyclops, un'altra botta positivamente violenta l'hanno data i Soviet Soviet. E con loro ci si catapulta all'improvviso nel post-punk e nella new wave dei primi anni '80, alle quali si aggiungono potenza sonora di grande vigore e presenza scenica apparentemente semplice, ma che ha sprigionato tanto sudore soprattutto dal corpo del leader della band pesarese Andrea Giometti, che quando ha l'occasione fa volare il suo basso a suo piacimento mantenendo sempre il controllo delle note e dei suoni. L'ultimo album 'Endless', uscito lo scorso anno per Black Cdy Records abbraccia le sonorità dei gruppi seminali del post-punk fine '70-inizi '80 con quelle dei primi Editors, con una potenza da batticuore, e non da meno sono stati dal vivo al Frantic, dove tutta la band è stata perfetta.

Si passa poi all'eleganza rock degli Spiritual Front, i quali rispetto al gruppo precedente calano non poco in fatto di potenza, mantenendo però eguale classe e gusto nelle melodie. Particolarmente interessante come il rock soffuso della band sia accompagnato da immagini del grande cinema italiano anni '60, dove campeggia il più delle volte la splendida Anna Magnani. Un momento di piacevole, ma intenso, break musicale prima della botta emozionale finale. 

E quando si parla di Goblin e del maestro Claudio Simonetti, bisogna solo tributargli il doveroso rispetto. Come sempre la musica geniale e sinistra di Simonetti si accompagna con film storici dell'horror italiano ai quali ha dato il suon enorme contributo e la sua indelebile impronta nella stesura delle musiche, nonché ad immagini create ad hoc che producono un'imperante psichedelia. Si passano in rassegna le migliori musiche dei film; l'interpretazione di "Suspiria" provoca il gelo dentro, e l'immancabile finale di set dedicata a "Profondo Rosso" è la classica apoteosi musicale e spirituale. In mezzo a tutto ciò, musiche sempre incisive che passano da film come "Zombie", "Non ho sonno", "Tenebre", "Phenomena"; oltre a musiche create per album personali dove, sul palco del Frantic, il connubio tra le idee di Simonetti tradotte nelle note delle sue futuristiche tastiere e sintetizzatori, e le linee musicali del chitarrista Bruno Previtali e del batterista Titta Tani è totale, tanta è la bravura dei musicisti. L'ennesimo show emozionante di un grande maestro.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web