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JOE SATRIANI

Stasera assisteremo a una data dello Shockwave Tour di Joe Satriani a Roma, Auditorium Parco Della Musica. Arriviamo che sta già terminando l’esibizione del bluesman Markus James, comunque ben accolto dal pubblico in sala. Sala Santa Cecilia che si sta riempiendo in tutti gli ordini di posti disponibili. Stimiamo quindi che ci saranno almeno 1700 spettatori, la maggior parte dei quali si percepisce che sono musicisti, di tutte le età, presumibilmente chitarristi, in fremente attesa del loro idolo. E’ in questa bella atmosfera che, accolto da un boato del pubblico, sale sul palco il gran maestro accompagnato da una band di nomi eccellenti quali Marco Minnemann alla batteria, Bryan Beller al basso e un sorprendente Mark Keneally alla chitarra e alle tastiere. Joe, sorridente, rivolge un cenno di saluto a tutti, dai più vicini ai più lontani. Ci dice che Roma è una città meravigliosa e poi si parte con “Shockwave Supernova” dall’ultimo omonimo lavoro in studio.

Siamo in un auditorium, quindi seduti, ma il piedino e la testa si muovono spontaneamente ai presenti, trascinati dall’energia rock di Satriani & company. Sugli schermi dietro al palco scorrono immagini suggestive, di paesaggi, voli di aerei, boschi innevati, foreste pluviali, anziani seduti. Tutto si sposa perfettamente con quanto queste note rievocano nei nostri pensieri. Capiamo subito che questo concerto sarà un lungo viaggio fra sogni e fantasie in cui ti proietta il suo rock estremamente virtuoso che, a differenza di altri grandi nomi della chitarra, non risulta mai esagerato e fine a se stesso. Dopo la title track dell’ultima fatica si salta di colpo a quasi 30 anni fa con “Flying In A Blue Dream” e “Ice9”, rispettivamente dal terzo e secondo album. E poi ancora qualche classico fino a presentarci in un americano piuttosto biascicato la meravigliosa “If I Could Fly” durante la quale si sono create delle vibrazioni e delle emozioni intense; siamo volati in alto, guardato il mondo dal cielo grazie alle note di questo mago della sei corde. Arriva poi la parte centrale del concerto, dedicata all’esecuzione dei nuovi brani. Il nostro chitarrista lascia spesso spazio anche ai suoi colleghi e possiamo apprezzare assoli di basso, di batteria e ammirare il Keneally spaziare dalle tastiere alla sei corde anche contemporaneamente facendoci ricordare quanto sia dolce il suono della Fender. Poi giocano, duettano con gli assoli. Basso e tastiere si divertono a ripetere i virtuosismi di Satriani fino ad arrivare a suonare tutti coi denti.

Dopo “Satch Boogie” si accendono le luci, il pubblico è in piedi: applausi, grida. Molti scendono e si avvicinano al palco per scattare foto e stringere le mani ai musicisti. Ma non è finita, sono richiamati on the stage per il bis. Siamo rimasti tutti in piedi e Joe sembra apprezzare molto questo calore che gli viene dimostrato dai presenti. Attacca “Big Bad Moon” e fa quasi un effetto strano sentire un pezzo cantato. Dopo più di due ore di grandissima musica si chiude con  “Surfing With The Alien”. Fra applausi ininterrotti e un arrivederci a presto piano piano ritorniamo con i piedi per terra e ci apprestiamo ad uscire.
 
SET LIST:

01.   Shockwave Supernova
02.   Flying In A Blue Dream
03.   Ice 9
04.   Crystal Planet
05.   Not Of This Earth
06.   On Peregrine Wings
07.   Friends
08.   Time
09.   If I Could Fly
10.   Butterfly And Zebra
11.   If There Is No Heaven
12.   Cataclsmic
13.   Crazy Joey
14.   All Of My Life
15.   Drum Solo
16.   Luminous Flesh Giants
17.   Always With Me, Always With You
18.   God Is Crying
19.   Goodbye Supernova
20.   Satch Boogie
Encore:
21.   Big Bad Moon
22.   Surfing With The Alien

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