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PLANETHARD STUDIO REPORT

Questa di sabato in pieno ottobre è una giornata dedicata allo studio report dei rockers nostrani Planethard, arrivati a registrare il loro primo full-lenght ufficiale che va a seguire il demo "So Good!" targato 2004. Supervisori dell'opera in questione sono il talento nostrano Alessandro Del Vecchio (già ben noto per le sue mille collaborazioni con nomi di spicco della scena hard 'n' heavy internazionale, inclusi i ben noti Edge Of Forever da lui fondati) e Max Numa (Halloweed, Moonstone Project), due autentiche garanzie in grado di offrire competenza e notevole esperienza ad una band dalle promettenti qualità. Non posso negare di essermi avvicinato a questa giornata con delle precise aspettative su due pezzi in particolare del gruppo, i quali sono presto detti: il primo, "Unchain My Heart", già intravisto nel demo 2004 e che speravo di vedere ancora più avvolgente e impetuoso, in particolare nei cori del ritornello. Il secondo invece, intitolato "She", che avevo avuto la possibilità di ascoltare in anteprima nella data dal vivo del Johnny's Festival, del quale trovate il live report a mia firma nell'omonima e rispettiva sezione. Dopo aver ascoltato quanto operato dai Planethard in concomitanza con Alessandro Del Vecchio e Max Numa, posso affermare che le versioni di questi due pezzi hanno superato tutte le mie più rosee aspettative, in particolare per quanto concerne la fantastica "She", resa quanto mai dolce e delicata dall'arrangiamento delle tastiere poste in sottofondo, impreziosite da un Marco Sivo mai così emozionante ed espressivo. Nulla sembra mancare al lavoro ora pronto per avviare i contatti con le varie labels del settore, nulla se paragonato alle tante uscite non sempre convicenti presenti sul mercato: un sound che sa camaleonticamente adattarsi sia ai pezzi più tirati (come la granitica "Kiss Me But First Kill Me", una versione quasi filo-americana del tipico Pink Cream's 69 style) che a quelli più radiofonici (quali ad esempio la magnifica "I'll Be There, totalmente rivista e indubbiamente più affascinante rispetto alla versione intravista in "So Good!"), elemento ottimo per mettere in mostra le qualità di una band ora matura e pronta per il definitivo salto di qualità. Va sottolineato che nessuna delle tracce prese in esame durante l'ascolto è sembrata noiosa o poco convincente, altro elemento che tende ad attirare verso i Planethard le giuste e meritate lodi per tutto l'impegno profuso. La professionalità intravista nel lavoro si è tra l'altro riflessa nel meeting qui discusso, organizzato con precisione dalla manager del gruppo Magda Rodighiero, brava a gestire con attenzione anche i dettagli più piccoli ed insignificanti. Forse è il caso che molti management ben più noti nella scena imparino a dovere da tale operato, vista la superficialità dimostrata in molti eventi presenti sul nostro territorio. Nell'attesa che il deal per la pubblicazione di "Crashed On Planethard" (questo il titolo scelto per il lavoro) sia finalmente ufficializzato con qualche label degna di tale nome, non posso che affermare a gran voce tutta la mia soddisfazione per queste promesse dell'hard-rock nostrano... Rock on Planethard! (per scaricare il clip con i saluti dei Planethard cliccate qui con il tasto destro scegliendo l'opzione salva con nome - per vederlo è necessario aprirlo con Quicktime).

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