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SHORES OF NULL

Queste sono le notizie che ci rendono fieri di essere italiani: la Candlelight (una major nell'ambito delle label indipendenti metal), mette sotto contratto e pubblica l'esordio di una strepitosa band italiana di cui vi abbiamo appena parlato nelle nostre pagine: http://www.hardsounds.it/recensione.php?id=10455, che tante recensioni entusiastiche sta collezionando tra la stampa specializzata. Quindi quale miglior modo per festeggiare il release party dei romani? Organizzando una festa tra amici, perchè di questo si è trattato alla fine dei conti, a dimostrazione di tre cose: - 1. la scena metal italiana è viva, vegeta e pulsante; - 2. c'è un sensazione di amicizia e di aiuto reciproco che non si erano visti prima; - 3. il livello di stima guadagnato dalla band nell'ambiente metal (a testimonianza di ciò vi erano tra il pubblico presente membri di Stormlord, The Foreshadowing e Hour Of Penance) che oltre alle doti stilistico-compositive si occupa anche di organizzare concerti nella capitale. E' stato un seratone col botto, di quelle classiche feste organizzate col passaparola, che finiscono per attirare i soliti imbucati curiosi (raggiungendo così il raggurdevole traguardo di 300 persone). Il venerdì, solitamente, è l'ultimo giorno della settimana lavorativa ed in quanto tale è quel buco nero che risucchia tutte energie fisiche e mentali, perciò per recuperare un pò di forze ci attardiamo a raggiungere il locale e perdiamo le prime due band della serata: Black Therapy e Otus. Ci ritroviamo nel mentre suonavano i Juggernaut (romani) che già diverse altre volte abbiamo avuto il piacere di vedere dal vivo, quando avevano tra le proprie fila Sasà il cantante e proponevano un postcore più classico; un semirimpasto ha fatto sì che la formazione non annoverasse più il cantante ed ha cambiato anche un chitarrista, ne è derivato un deciso cambio di direzione stilistica. Oltre al già citato postcore, sono evidenti i prodromi del postrock, del progressive e qualche spruzzo di djent metal; la risposta del pubblico è stata uno scroscio di applausi unanime. Sembra che senza la voce hanno trovato la loro condizione ideale cioè quella di band strumentale dotata di grandi assoli progressive con un occhietto strizzato a Santana. Decisamente un altra band, li aspettiamo a settembre per la pubblicazione del nuovo disco dal quale hanno tratto la maggior parte dei brani presentati in questa occasione. Non ci resta che festeggiare i padroni di casa, che nella scaletta del live hanno rispettato la stessa sequenza delle tracce su disco ed evidenziato anche la stessa coesione tra gli strumenti: aprono con l'industrialoide "0x0000" fino ad arrivare alla black-eggiante e variegata "Ruins Alive", la gothica "Quiescent" (della quale abbiamo ospitato il video in homepage), la tellurica "The Heap Of Meaning" e le trascinanti dissonanze pseudo black/thrash di "Time is a Wasteland". Il volume del set è stato decisamente molto alto, un pelo più bassi ci avrebbero fatto godere meglio la performance, e in "Pain Masquerade" la voce di Davide Straccione, (imponente come su disco e valore aggiunto di questo fantastico combo - i cori qualche leggera defiance l'hanno mostrata - agghiacciante la sua mimica facciale che riesce ad esprimere una lucida follia) veniva sommersa dagli strumenti e non si stagliava imponente come su disco, fortunatamente solo in questo caso. Prima del bis, "Eudaemonia" traccia dai forti accenti gothic doom, quasi a voler celebrare i confratelli The Foreshadowing (presenti in sala), per chiudere infine col brano più Dark Tranquillity del loro repertorio, la cangiante e melodica nei cori "Souls Of The Abyss". Hanno confermato in sede live ciò che avevano fatto pregustare su disco. SHORES OF NULL setlist: 01. 0x0000 02. Kings Of Null 03. Souls Of The Abyss 04. Night Will Come 05. Ruins Alive 06. Quiescent 07. The Heap of Meaning 08. Time is a Waste Land 09. Pain Masquerade 10. Eudaemonia Bis: Souls Of The Abyss

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