VERTEBRA ATLANTIS: A Dialogue With The Eeriest Sublime
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01/03/2024Quarto album per gli statunitensi Baring Teeth, fautori di un death metal molto dissonante e atmosferico, non a caso nel roster della I, Voidhanger. Difficile definire lo stile di ‘The Path Narrows’, una sorta di death metal molto tecnico e dissonante, con le chitarre ‘soppresse’, dalla distorsione variabile e il basso ben marcato. “Obsolescence” ricorda tantissimo gli Ulcerate nelle distorsioni, i nostrani Ad Nauseam nella tecnica e in un certo senso i Gorguts più atmosferici. I Baring Teeth hanno un approccio molto meno aggressivo, più sfumato e atmosferico, basato più sulle dissonanze che sui blast e la tecnica, elementi comunque presenti nel sound dei texani. “Rote Mimesis” è uno dei pezzi migliori dell’ensemble, molto tecnico e potente, con un potente tapping che esplode in una intricata e sporchissima selva di riffoni. Interessante anche “Wreath” e “Cadaver Synod”, che sfuma in una fase oscura e malinconica. La lunghissima “Terminu”, posta a chiusura, non aggiunge niente di nuovo e alla lunga riesce persino ad annoiare, riflettendo il problema di fondo di ‘The Path Narrows’: al netto di pochi pezzi ben strutturati, l’album sembra non riuscire a far al meglio nessuna delle cose che si propone di fare, non nelle atmosfere, non nella violenza, non nella tecnica, risultando alla lunga un disco certamente passabile, ma tutt’altro che memorabile.
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