DAVID E. GEHLKE: Turned Inside Out - Obituary
La storia ufficiale (in inglese) degli Obituary ad opera di David E. Gehlke, penna che avevamo gìà avuto il piacere di apprezzare per il coinvolgente libro sull'epopea dei Paradise Lost. Gli americani sono una delle tante band di Tampa, nata grazie all'amore per i Nasty Savage ed Celtic Frost, distintasi dalle altre non per la velocità di esecuzione ma per la pesantezza e l’intensità dei suoni. Una di quelle che obbligatoriamente hanno fatto tappa ai Morrisound studios per la registrazione dei dischi che hanno segnato il corso del death metal, come “Slowly We Rot” e “Cause Of Death” la cui copertina è ancora più iconica. Curioso l’evolversi della ricerca del cantante; avevano in casa una delle voci più emblematiche ed uniche del genere estremo ma finché non lo avrebbero trovato, quella posizione sarebbe stata occupata da John: dopo 40 anni di carriera sono ancora alla ricerca del vocalist. Il contratto con la roadrunner, le vicissitudini con Allen West; da un lato prolifico songwriter e dall'altro dedito ad abitudini poco salutari (alcool e droga) che minarono la stabilità della band, con conseguente allontanamento ed ingresso nei Six Feet Under. I numerosi tour a supporto dei Cannibal Corpse, l’amicizia coi Death con i quali hanno avuto dei membri in comune - Ralph Santolla (ex Iced Earth/Deicide) anche lui protagonista di eccessi alcolici che ne hanno determinato il trapasso - Terry Butler (ex Massacre/Six Feet Under) che tutt’oggi fa parte in pianta stabile della line up. La militanza Frank Watkins nei Gorgoroth e la sua battaglia persa contro il cancro che ne ha determinato la morte; la collaborazione di Donald Tardy sia con Andrew W.K. che in compagnia di Trevor Peres nei Meathook Seed, formazione della quale facevano parte anche membri dei Napalm Death. I diversi anni di iatus (1998-2003) e la voglia di tornare a scrivere musica come se non si fossero mai fermati, fino a scoprire che nel frattempo il loro status di culto era cresciuto a dismisura. Le vicissitudini con la Candlelight Records e la decisione di passare all'autogestione, nella produzione dei dischi, nella vendita del merchandising e nell’organizzazione dei tour (la distribuzione dei lavori è di competenza della Relapse Records), effettuata attraverso un crowfunding che sorprese persino loro stessi per la mole di donazioni ricevute. La passione del batterista per i gatti, tanto da diventarne parte attiva di un’associazione che ne tutelava la qualità della vita ed il controllo delle nascite, dato che questi rappresentavano una piaga a causa della notevole mole riproduttiva. Il libro è scritto con un linguaggio scorrevole ed efficace, non si perde in ripetizioni o lungaggini e tiene l’attenzione sempre costante con aneddoti e vicissitudini pregnanti.

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