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CADAVERIC CREMATORIUM

Luogo della listening session del secondo full lenght dei Cadaveric Crematorium è stato scelto Magic Bus Dischi, storico negozio del centro di Brescia, punto di ritrovo per ogni appassionato di rock e metal della provincia. Hardsounds non poteva certo mancare alla presentazione del nuovo ‘Grindpeace’, cogliendo l’occasione per scambiare qualche battuta col batterista del brutale combo bresciano, il loquace e disponibile Francesco “Parla” Parlatore. Ecco a voi il resoconto della chiacchierata. Allora, cosa ci puoi dire del nuovo disco… ‘Grindpeace’ è un disco fuori di testa, è un disco strano, una specie di ‘Serial Grinder 2’ se vogliamo. Ci sono pezzi seri, anche se all’interno di questi si trova comunque la classica stupidata, una cosa che alla fine ci contraddistingue… e poi ci sono i pezzi stupidi veri e propri, compresa una presa per il culo dei Guns… Già, “Don’t Cry”, dal vivo la fate quasi sempre… giusto che sia anche su disco… E penso sia un bel disco. Per farlo ci abbiamo messo un bel po’, visti i problemi avuti nella fase di missaggio e cose simili, però alla fine è uscito bene. Avete tribolato di più quindi rispetto a ‘Serial Grinder’? Sì, senza dubbio: ‘Serial Grinder’ l’abbiamo fatto tutto da Tommy (Talamanca, n.d.E.), ci ha fatto tutto lui. Essendo uno che fa metal da una vita si è dimostrato veramente molto bravo, in grado anche di lavorar da solo: senza chiederti niente faceva già le cose che ti aspettavi facesse. Per questo disco invece abbiamo faticato decisamente di più, non tanto in fase di registrazione quanto in fase di missaggio e mastering. Diciamo che per il secondo disco almeno non avete avuto problemi con l’etichetta… Sì, per “Serial Grinder” avevamo siglato un contratto con la label austriaca Resound, che poi si è rivelato una bufala… E poi il disco di debutto è andato in porto con la The Spew Records. E con l’attuale Punishment 18? La Punishment è grande! Corrado è da apprezzare davvero. È uno che si muove tanto, va ai festival, a tutte le fiere. E comunque di brutal non aveva niente prima di noi: siamo il primo gruppo brutal che ha messo sotto contratto, facendo una mossa anche coraggiosa. Per quanto riguarda i prossimi concerti? Vedo dal vostro sito che avete già programmato diverse date… Beh, già fino ad ora di concerti ne abbiamo fatti un casino, mi sembra almeno una ventina dall’inizio dell’anno, magari qualcuno meno, forse sedici o diciassette. E poi ricominciamo stasera dal Covo Antico a Desenzano del Garda. In estate poi andiamo in Grecia, per un Festival a Drama e suoneremo anche a Torino, il 7 giugno con i Necrodeath e i Cripple Bastards. Inoltre siamo in attesa di conferme per un’eventuale data di apertura ai Nile… staremo a vedere. Ma preferisci suonare a grandi festival come già vi è capitato (Wacken, Heineken) o a concerti a dimensione più ridotta in ambienti più piccoli? Concerti piccoli. È bello suonare su grossi palchi, ma è difficile. Un palco enorme è difficile da tenere. Nei concerti più piccoli, con un palco ridotto, hai il pubblico più vicino, i tuoi musicisti vicini. E poi i suoni sono più difficili da gestire in un contesto grande. Poi di grossi problemi non ne facciamo, abbiamo suonato in posti grandi come cantine… anche perché se ti metti a fare il fighetto c’è il rischio davvero che non ti chiamino più a suonare dal vivo. Se c’è una cosa che vi va riconosciuta è proprio l’attitudine, immutata negli anni, e il fatto che siete comunque ragazzi che non se la tirano per nulla, nonostante anni di esperienza, concerti e consensi raccolti anche fuori dall’Italia… Ma sì, anche perché credo che il genere che facciamo non possa arrivare troppo in là, anche perché sai come è la situazione in Italia, vedi anche dove vanno a finire i gruppi forti che abbiamo… e poi ti ripeto, il nostro è un genere difficile e il massimo livello a cui puoi arrivare è quello dei Cannibal. E i Cannibal non sono gli Aerosmith. Fanno fatica anche loro insomma a vivere di musica... Forse loro ci riescono, ma devono suonare davvero tanto in giro e vendere. Se pensi anche ai Nevermore ad esempio, i Nevermore cazzo mica gli ultimi in giro, so che anche loro dopo ‘Dreaming Neon Black’ erano ritornati alle occupazioni abituali. Vero, mi ricordo di aver letto che Warrel Dane faceva il cuoco in quel di Seattle. Ti confermo. E poi anche i Tankard, come ci raccontava Mario degli Eviscerate (altro combo storico Bresciano, ormai inattivo, che aveva suonato anche di spalla alla band tedesca, n.d.E.), hanno i loro lavori ordinari: chi fa il broker in banca, chi l’usciere… Quindi mai montarsi la testa, assolutamente. In effetti fa un po’ ridere pensare a quello che fanno tanti musicisti nella vita quotidiana. Vedi il frontman Dr. che fa l’ottico. O Willi (chitarrista, n.d.E.), che è un contabile, mentre se lo vedi sul palco ti viene da pensare che sia appena scappato da un manicomio. Io invece sono un operaio, come Giorgio (l’altro chitarrista, n.d.E.). Ma forse in definitiva è bene così, è bene stare nell’underground: diversamente si corre il rischio di perdere la giusta rabbia. Dovessi esser ricco come Alice Cooper, non so se riuscirei ancora a comporre… Tornando all’ambiente live: il gruppo migliore a cui avete fatto da opening act? Fammi pensare… tra tutti direi i Malevolent Creation. E poi mi vengono in mente i Raw Power, la storia italiana del punk/hardcore, davvero niente da dire. E un gruppo a cui vorresti far da spalla? Sicuramente i Cannibal Corpse. Nel brutal per me i Cannibal sono i migliori, non ce n’è per nessuno. Anche quando li ho visti dal vivo, sono quello che live rendono di più. Ho visto anche i Nile, per dire, ma sono molto più difficili come impatto. I Cannibal invece salgono sul palco, ti martellano la testa dall’inizio alla fine e se ne vanno. Fantastici. E poi c’è Fisher, uno dei miei cantanti preferiti in assoluto. Mi piacerebbe anche suonare coi Monstrosity, con la formazione di ‘Millenium’ però... Dei riuniti Carcass cosa mi dici? Grandi Carcass! Sono sicuramente uno dei gruppi che ha influenzato maggiormente il sound dei Cadaveric. Sono uno dei primi gruppi death metal/grind che ho ascoltato. Il loro primo disco che ho preso è stato ‘Necroticism’, comprato proprio qui da Magic Bus. Mi ricordo che un mio amico aveva invece comprato un disco dei Bolt Thrower, e un altro mio amico un disco degli Entombed. Tieni presente che noi ai tempi ascoltavamo gli AC/DC, quindi quando a casa abbiamo cominciato l’ascolto… Rimasti spiazzati? No, no, ci facevano cagare a tutti e tre, ci facevano proprio schifo! Invece oggi sono patito di quel genere. Tornando a ‘Grindpeace’, qual è la canzone che meglio vi identifica? Personalmente quella che mi piace di più suonare è “Subunderground”, anche perché ho scritto il testo io, sebbene forse quella uscita meglio è, non so, azzarderei “Rutta Che Ti Passa”, che è talmente semplice, oppure “Nessun Muoia” che è bella e anche divertente. E in ogni caso anche gli altri pezzi sono da sentire… Vedo che comunque continuate a non prendervi troppo sul serio, a comporre mantenendo una certa dose d’ironia. Sicuramente, anche perché siamo così noi. Se poi un giorno ci verrà in mente di parlare di cose serie, allora faremo musica altrettanto seria, perché anche i nostri testi, per quanto seri possano essere, cerchiamo sempre di renderli divertenti, quasi grotteschi direi, e la musica alla fine li rispecchia. Principalmente è sempre il Dr. ad occuparsi dei testi? Sì a parte il testo che ho scritto io e un paio di lyrics di Willi, è sempre il nostro cantante ad occuparsi delle parole. Pensavo che “Quad Damage” fosse opera di Necrom, dato che su MySpace ho visto che il vostro bassista si occupa di motori e vende proprio quei mezzi… No, anche questo testo è opera del Dr. e si riferisce al videogioco Quake, di cui il nostro cantante è davvero patito. Cambiando totalmente discorso, qual è la domanda più stupida che ti hanno fatto in un’intervista? Calcolando che questa è la prima intervista che mi fanno, direi nessuna, sei stato bravo per adesso. Ringrazio. E la domanda che vorresti evitare? Ma no, ma perché evitare delle domande, al massimo ti mando a cagare! A pensarci bene però eviterei volentieri le domande che comunque ti portano a parlar male di altri gruppi… Ok, ti ringrazio per la pazienza, vuoi dire un’ultima minchiata ai lettori di Hardsounds? Ai vostri lettori? Leggete, leggete, leggete, che fa bene!

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