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HELLOWEEN

Le Zucche più famose del panorama Metal sono arrivate in Italia per farci ascoltare in anteprima la loro nuova fatica, un disco controverso sin dal titolo, "Keeper Of The Seven Keys part III - The Legacy". Si può tranquillamente dare per scontato che basterà già il solo titolo a dividere sostenitori e detrattori della band. Rimandando le impressioni personali alla recnsione del disco, che sarà nei negozi il 31 di ottobre (Halloween, una data a caso...), riportiamo il nostro incontro con Mr. Michael Weikath, colonna portante della storia delle Zucche di Amburgo. La prima domanda che mi viene in mente è, credo, abbastanza ovvia. “Keeper Of The Seven Keys – The Legacy”: direi che è una sfida piuttosto dura. Qual è il collegamento tra i due “Keeper” storici e questo nuovo album? Intendi tra Keeper I e II, o solo con questo? Penso che potremmo vedere i Keeper I e II insieme, come un gruppo a parte, e questo nuovo come termine di confronto. Ok, ok. Vuoi sapere qual è il collegamento, eh? Beh, sono pasati quanti, 15 anni o giù di lì, e se pensi a come è cambiata la società, la gente è più ignorante e non si interessa più al fantastico e al mondo della fantasia. Il Custode ha avuto successo nel disperdere le sette chiavi in fondo ai sette mari, ha vinto ma quindici anni dopo alla gente non importa più, sono tutti più ignoranti. Ed è così che, per caso, la chiave della cupidigia viene recuperata. Uno recupera la chiave della cupidigia, come diciamo in “King Of 1000 Years”, e crede di poter guadagnare potere e dominare sul mondo per appunto mille anni. Questo è un esempio, ma se guardi la realtà di ogni giorno è un po' così, si insegue il potere e la cupidigia, che è solo una delle nostre sette chiavi, potevo dirne un'altra, è uno dei falsi valori che guidano la gente. A pochi importa cosa succede, ma di danni se ne fanno parecchi. Questo è un po' il collegamento, in questi anni noi siamo cambiati, la nostra musica non è più la stessa. Quindi potremmo dire che il collegamento tra i tre “Keeper” è concettuale, e non stilistico. Esattamente, è una questione di concetto. Se leggi i testi dei due album “storici”, e di questo nuovo, l'idea di fondo è quella dell'equilibrio tra il bene e il male, tra la luce e l'oscurità. Andiamo pure avanti. Dani Löble: come è stato incontrarlo, e come lo vedi nell'universo degli Helloween? Beh, lui è un batterista molto potente, l'avrete sentito sull'album. Inoltre è un ragazzo assurdo. E' più giovane di noi, e lo vedi sempre saltellare avanti e indietro per lo studio… abbiamo fatto le registrazioni, e quando lui non stava suonando lo vedevi sempre andare avanti e indietro facendo qualcosa di stupido. Era sempre… lo guardavi in qualunque momento, ed eri sicuro di beccarlo a fare o dire qualche sciocchezza, facendo facce strane (mima una smorfia; risate, N.d.r.). E' un ragazzo molto allegro, un po' di carica e di allegria ci voleva proprio. A questo punto viene portata una tazzona di caffè ed una un trancio di pizza al taglio, la colazione del “nostro”. Ora vi tocca soffrire, perché io mangio e voi mi guardate. Se vuoi possiamo fare una piccola pausa mentre mangi con calma… No, sarà più divertente pensare a voi che cercate di capire la registrazione, con me che parlo masticando. (risate, N.d.r.) Ok. Allora, meno oscuro di “The Dark Ride” e più oscuro di “Rabbits Don't Come Easy”. L'atmosfera è molto particolare, con molti cori e tastiere… Io non la vedo proprio così. In realtà non siamo stati a chiederci molto che tipo di sonorità ottenere per un pezzo o per l'altro: abbiamo scritto e questo è ciò che è uscito. Senza nessuna ragione particolare. Al massimo si può fare una distinzione del tipo che le prime tracce sono più melodiche, ma… non sono convinto nemmeno di questo. Possiamo dire che avete inventato l'Happy Metal. Oggi cos'è, secondo te, il cosiddetto Happy Metal? Non saprei, noi non facciamo molte canzoncine allegre… Credo che oggi l'Happy Metal sia quello degli Edguy. Li conoscete? Tobias Sammett mi ha chiamato, l'ho conosciuto, è un ragazzo molto allegro e spiritoso… mi ha chiamato perché aveva in mente il progetto “Avantasia”. E' stato lì che l'ho conosciuto, voleva sapere di tutto, un po' sul passato degli Helloween, un po' sulla nostra musica… Comunque credo che la loro sia quella musica allegra che si può chiamare Happy Metal. Non me ne vengono in mente molti altri, potrei dirne alcuni ma non sarebbe esatto, magari solo qualche pezzo… Voi ne conoscete altri, di gruppi così? Beh, volevo parlartene dopo, ma te lo dico ora. In Italia abbiamo l'esasperazione dell'Happy Metal, un metal demenziale e parodistico, con Gli Atroci. Tra l'altro, sul loro primo album c'è una canzone che dice “siamo gli atroci, siamo sinceri, siamo gli amici che non hai avuto mai; le donne che ci faremo spartirci un dì potremo, nel frattempo le trombiamo noi”; ecco, questa è fatta sulla musica di “Eagle Fly Free”. Davvero? Questa non la sapevo. (risate, N.d.r.) So che avete un altro gruppo demenziale che ha a che fare con i Manowar. Mi pare si chiamino… I Nanowar? Sì, i Nanowar. Ma loro fanno musica demenziale solo sulle canzoni dei Manowar o anche altro? No, hanno usato anche pezzi dei Rhapsody, dei Metallica, degli Iron Maiden… Ho capito. Ecco, diciamo che prefrisco una cosa del genere a molti gruppi Power e Prog. Se pensate ai Labyrinth o ai Rhapsody… (mima un assolo di chitarra superveloce con faccia concentrata e postura impietrita, facendo il verso alla chitarra; N.d.r.) Sono sempre lì serissimi, non sembrano divertirsi, si prendono troppo sul serio. Pensate ai tastieristi… (mima le pose alla Staropoli o alla Holopainen, teatrale al massimo; N.d.r.) Come fa uno a divertirsi quando sta lì a fare la statua, l'imponente tastierista? Ditemi voi un gruppo Power/Prog che si diverte. Beh, i Vision Divine hanno cambiato cantante, e il nuovo singer Michele Luppi in sede live si prende in giro parecchio. Voglio dire, sembra partire dal presupposto “tutti dicono che i gruppi Power se la tirano, e io mi autosfotto”. E fa benissimo. Guadagna in simpatia, e si diverte di più anche lui. Torniamo all'album. Se volessimo fare una separazione netta, “Pleasure Drome” è una canzone estremamente in stile “The Dark Ride”, mentre “Mrs. God” è decisamente più “Rabbits Don't Come Easy”. Come mai mettere una di seguito all'altra due canzoni così facili da ricollegare a due album ben diversi? Come prima, anche qui non la vedo come te. Magari è un'impressione data dal primo scolto e tra un po' la vedrai in un altro modo… Io potrei dirti che “Mrs. God” mi ricorda “Doctor Stein”, mentre “Pleasure Drome” la vedo più nello stile generale di “The Time Of The Oath”. La verità è che non abbiamo pensato granchè a come mettere giù la tracklist. Io ad esempio avrei voluto “My Life For One More Day” come seconda traccia del primo cd, e invece è finita in chiusura al secondo. Non c'è un motivo particolare, al massimo si può dire che il primo cd propone pezzi più melodici, più elaborati dal punto di vista dei cori e il secondo pezzi più classici, ma anche questo non sarebbe del tutto vero. Oggi esce il vostro singolo. I pezzi scelti sono “Mrs. God”, “King For 1000 Years” e “Run (The Name Of Your Enemy)”, che è un inedito. Da dove viene la scelta di questi pezzi? Beh, non è che noi ci mettiamo molto, tutto il discorso dei singoli viene praticamente deciso dalla casa discografica. Comunque “King For 1000 Years” è sicuramente un pezzo che ben rappresenta le sonorità tipiche del primo cd, che sono un po' la novità, per quanto riguarda la nostra musica. “Mrs. God” è già più vicina al nostro stile “convenzionale”, quindi suppongo che la scelta sia dovuta a questo: è un pezzo che chiunque ci conosca può riconoscere al volo come nostro, quindi smerciabile. “Run (The Name Of Your Enemy)”, hai detto bene, non è sull'album. Non è l'unico pezzo, abbiamo registrato parecchie canzoni da selezionare, qualcuna per B-side, qualcuna per singoli. Sascha si è messo a fare un riff e io gli ho chiesto “ma è roba tua o esiste già, che so, è di qualche gruppo nuovo…?” Lui mi ha detto di no, che era una cosa improvvisata lì per lì. Allora gli ho detto “funziona, vai avanti che ci si scrive subito un pezzo”. E così è nata questa canzone, da un riff fatto così tanto per rilassarsi da Sascha durante le prove. Comunque ce ne sono altre, ci saranno più B-side e singoli, di tracce non ne mancano. Disco 2: “Occasion Avenue” si apre con… una specie di tributo alla storia degli Helloween come intro. Sì, l'intro lo potremmo tranquillamente definire così. Poi però la canzone è ben diversa, molto classica ma anche potente. Esatto. Il brano è forse il più pesante, almeno fino a questo punto dell'ascolto. Anche nei cori, e nella parte melodica centrale… c'è un'atmosfera decisamente oscura e dura. Guarda, io continuo a non vederla così. Il discorso che facevamo prima sull'equilibruio… non penso ci sia un pezzo semplicemente leggero o pesante, credo che ci sia una buona mescolanza in tutti i brani di entrambe le componenti. Tutto questo discorso di oscurità non lo vedo proprio, se ci pensi sono solo pezzi più classici rispetto al primo cd. Forse l'impressione nasce da questo, anche se in realtà non è che la minor presenza di componenti melodiche sia così determinante a creare dei pezzi pesanti. Al massimo classici. Se tu pensi a “Get It Up” è un pezzo classicissimo, e non ha nemmeno un assolo di chitarra vero, eppure non è tetro; forse un pochino pesante, aggressivo… ma nel senso della carica, non dell'atmosfera ostile o cose del genere. E un discorso simile lo puoi fare per “Come Alive” o per “Shade In The Shadow”. E poi c'è “Light The Universe”. Appunto, “Light The Universe”: come è nata la collaborazione con Candice Night? Andi aveva scritto questo pezzo. Non è che fosse completo, lui ha fatto una parte e l'ha lasciato lì, probabilmente l'avrebbe usato più avanti per un suo album solista. E' saltato fuori, e la parte femminile delle lyrics non ci convinceva, quindi dovevamo trovare una cantante con una bella voce e che piacesse a tutti noi. Candice Night ha una voce eccezionale, ed è sotto la nostra stessa etichetta, per cui è stato abbastanza semplice far nascere questa collaborazione. Questo pezzo mi ricorda particolarmente la vostra “Forever & One”… Sì, direi che un po' le somiglia, sarà per via dello stile compositivo di Andi. …ma anche una canzone di “Come In From The Rain”, il secondo album solista di Andi. Mi pare che il titolo fosse “Good Bye Jenny”. Sì, mi ricordo di quel pezzo, e sarà perché le ha scritte entrambe lui, ma in effetti si somigliano molto. Sono comunque dell'idea che “Light The Universe” sia molto più bella: intanto “Good Bye Jeny” non ha nemmeno un vero assolo, e poi su “Light The Universe” c'è molto di più, a partire dalla voce di Candice, per continuare con le parti strumentali… Una domanda un po' tecnica: il formato di uscita del nuovo Keeper prevede due cd: perché? Sono 77 minuti di musica, su un cd solo ci starebbe comodo… Il fatto è che il supporto fisico, il cd vero e proprio, è garantito per un certo numero di minuti. Il cd tiene 80 minuti, con un programma come Nero o altri software del genere puoi anche fare un overburn per cui scrivi su un pezzo di cd che il masterizzatore generalmente non usa, quindi ci fai stare anche 82 o 84 minuti, e non hai problemi. E' anche vero, però, che parecchi lettori vecchi, o sottomarche e prodotti economici (ad esempio gli stereo economici cinesi o giapponesi, che costano veramente poco) non riescono a leggerli. Il produttore mi garantisce che il cd fino a 49 minuti viene letto da tutti i lettori. Oltre, chi abbia un lettore vecchio o economico rischia di non sentirlo. Proprio non lo legge. Se anche fossero pochi, diciamo sulle vendite di un album 5000 sono pochi, 5000 non lo leggono… Io ho 5000 fan che hanno comprato il mio album e non lo possono ascoltare. Questo non è giusto. Quindi, visto che fare l'edizione a due dischi aumenta il prezzo di mercato di poco, un euro o poco più, meglio fare così e sapere che, garantito dal produttore del cd, tutti possono ascoltarsi “The Legacy”. Prevedete uscite particolari, edizioni limitate o simili? Non ne so nulla, ma conosci le label: il disco c'è, l'ho scritto e lo suono. Loro poi faranno sicuramente edizioni limitate e roba del genere. Io però non ne so nulla. L'esperimento “Metal Jukebox” avrà mai un seguito? Personalmente l'ho apprezzato molto, anche se credo che non siamo poi in tanti… No, siamo proprio pochi. Mi piace tantissimo “Jukebox”, ma ho avuto seri problemi per quel cd. La label voleva tutt'altra cosa. Io volevo proporre dei classici attorno agli anni '70, reinterpretati in chiave Helloween. Un esempio, “Hocus Pocus”. Non mi interessava fare schitarrate e roba così. Non volevo il disco “potente”, rileggere un brano in chiave Helloween non significa farlo per forza alla “Starlight”. Sgnifica dargli un'interpretazione che è esattamente quella che c'è su “Metal Jukebox”. La label voleva tutt'altro. Le schitarrate e i brani stranoti, i Metallica o gruppi del genere… In pratica volevano un prodotto di facile commerciabilità, che vendesse facilmente… Esatto. A me quello non interessava. Io ho fatto a modo mio. Solo che poi ho avuto guai. Discussioni e liti. Un altro “Jukebox”? Mi piacerebbe. Forse ci riuscirò tra 10 anni o giù di lì. (risate, N.d.r.) Però sempre scegliendo brani che piacciano a me. Magari qualcosa dei Queen. Anche sul nuovo disco per alcuni assoli ho usato lo stile dei Queen, io ma soprattutto Sascha. Non so se l'avete riconosciuto... Ah, non lo so, l'esperto è lui! (i): Si si, ho sentito. Ah tu sei esperto dei Queen? (I): Si, so praticamente tutto su di loro, comunque sì, mi sono accorto dello stile dei Queen in qualche canzone, soprattutto lo stile di "Innuendo", inteso come disco. Sinceramente non so a quale disco, "Innuendo" poi non me lo ricordo tanto. (I): Sì sono abbastanza sicuro, lo stile era di quel periodo, non era tanto dei dischi precedenti, nè di Made In Heaven... sto parlando degli assoli. Si è probabile, dovrei verificare, ce l'ho a casa da qualche parte, lo riascolterò. Per le ritmiche mi sono ispirato a dischi più vecchi, come News Of The World, mi piace moltissimo... (I): E' uno dei più belli. Comunque sei il primo a notarlo; lo dirò a Sasche, soprattutto per questa precisazione di “Innuendo”. Ho sempre detto che mi ricorda i Queen, ma facevo sempre riferimento ad altri album. Glielo dirò. Il tempo come sempre è tiranno, e quindi baci e abbracci, saluti di rito, e lasciamo Mr. Michael ai prossimi intervistatori...

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