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LUNOCODE

Gli umbri Lunocode escono nel dicembre 2014 con un doppio album molto particolare che si discosta dal metal dei lavori precedenti. Ogni album però ha la sua chiave di lettura, e di sicuro 'C'è Vita Intelligente Sulla Terra?' ha la sua. Ecco l'intervista di Hardsounds al batterista della band, Perseo Mazzoni, per provare a capire quale potrebbe essere...

Ciao Perseo. Il vostro nuovo album si divide in una parte in studio, e la seconda registrata durante uno show avvenuto nel 2012 presso il prestigioso "Teatro di Anghiari" in Toscana. Potresti spiegarci come è nata l'idea di questo lavoro cosi ambizioso? Avevamo l'idea di realizzare uno spettacolo teatrale in acustico, e nel tempo questa si è sviluppata fino a dare vita a quello che potete ascoltare nel secondo cd dei due. Inizialmente non era previsto farci un disco, ma qualche giorno prima del concerto mi sono detto "proviamo a registrare la serata, se viene bene magari ci facciamo qualcosa". E quella sera è andata più che bene. Dopo questo abbiamo avuto voglia di riarrangiare ed arricchire i brani e farne una versione da studio. Ecco come è nata l'idea del doppio album.

Daphne Romano sembra trovarsi molto a suo agio in questo album, la sua bellissima voce accompagnata dalle chitarre acustiche, trasportano l'ascoltatore in una altra dimensione. Dal suo ingaggio avvenuto ormai da qualche anno ha soddisfatto poi le aspettative della band? Si, sicuramente, a livello sia di sound sia emotivo. Ci sono diversi momenti nel disco, come in generale nei nostri brani che richiedono una interpretazione a volte anche totalmente diversa. Daphne sa fare esattamente questo ma ci riesce con naturalezza mantenendo quindi l'organicità richiesta in qualsiasi progetto. Siamo tutti molto soddisfatti.

Puoi parlarci delle collaborazioni significative che avete avuto con diversi artisti i quali hanno contribuito soprattutto in sede live al completamento di questa opera? Dal vivo abbiamo sempre potuto contare sulla flautista Dora Chiodini che si è occupata anche di scrivere ed arrangiare tutte le parti di flauto. E' poi venuta in studio anche lei per registrare le canzoni del primo disco dei due. Le altre collaborazioni sono state tutte "da studio" con l'ottimo Francesco Briotti al piano/synth, e l'arpista Silvia Bonino (Folkstone) che si è occupata di arrangiare una intera canzone ed ha fatto un lavoro fantastico. Abbiamo poi potuto contare sulla voce di Francesco Anello, che è il narratore che potete sentire nel disco due. Appena ha ricevuto i testi da recitare è stato molto entusiasta della cosa e penso che questo si senta.

'C'è vita intelligente sulla terra?', una domanda affatto banale, ma che si intreccia con mille risvolti. Il rispetto per questo mondo e la consapevolezza della rovina a cui lo si porta vengono sempre meno nonostante le evoluzioni. I vostri testi ne parlano ampiamente, come lo vedete il futuro per tutti noi? Per prima cosa dipende da cosa intendi per "mondo". Se intendi la Terra, beh, lei non ha alcun problema. Siamo noi che li avremo se continueremo a lavorare alacremente per scombinare gli equilibri dell'ambiente nel quale viviamo. Dopotutto la vita trova sempre un modo. La vita, però, non necessariamente l'essere umano. Il male che facciamo non lo facciamo al mondo, ma semmai verso noi stessi. Se cambiamo troppo gli equilibri dell'ambiente nel quale viviamo e dai quali dipendiamo, il peggio sarà per noi.

Puoi dirci quali band vi ispirano particolarmente? Per questo ultimo disco sono costretto a dirti che in realtà non ci ha ispirato nessuno in particolare. Ci siamo semplicemente detti: cosa sappiamo fare bene? Cosa non è necessario fare? Cosa invece è l'essenza di ciò che vogliamo fare? Rispondendo a queste domande il percorso è stato molto semplice: togliere tutto il superfluo.

La prossima estate sarete in tour? Non prevediamo tour, per lo meno nel breve periodo. Dobbiamo ancora riprenderci dalle fatiche sia di impegno, sia economiche della realizzazione di questo doppio album.

Puoi anticiparci qualcosa su un nuovo album? Avete intenzione di entrare in studio di registrazione a breve? No, come dico sempre fare un disco doppio e farlo "strano" come abbiamo fatto noi richiede tante energie mentali, e serve un bel po' di tempo per ricaricare le batterie e produrre qualcosa di significativo. Fare tanto per fare spesso non porta a risultati dei quali andare orgogliosi. Per ora siamo impegnati nella promozione di 'C'è vita intelligente sulla Terra?' e stiamo collaborando per questo di nuovo con Spider Rock Promotion (www.spiderrockpromotion.it). Ci siamo sempre trovati alla grande con loro, anche per le passate release, quindi è stata una scelta naturale anche per questo nuovo lavoro.

"C'è vita intelligente sulla terra" sembra abbia avuto un buon lavoro di produzione e i suoni ben curati, facendo emergere quella che è la vostra essenza anche in contesti artistici differenti, quale può essere un album acustico. Cosa dici a riguardo? Mi sono occupato io della produzione dell'album e si, negli anni ho maturato dei gusti e delle filosofie mie per quanto riguarda la realizzazione di un album. Diciamo che questo prodotto è la realizzazione di una idea ben precisa. Per il primo disco volevo dei suoni puliti, per quanto possibile moderni e precisi. Il processo di registrazione è stato invece quanto di più "istintivo" siamo riusciti a fare. Abbiamo cercato di giocare con il metronomo all'interno dello stesso pezzo per dare più "spinta" o più "atmosfera" alle varie parti, non siamo andati alla ricerca dell'esecuzione perfetta, ma di quella più passionale, e via dicendo. Per il secondo (quello live), volevo ricreare l'atmosfera del concerto. Quindi, ad esempio, la batteria è più in "avanti" (perché dal vivo tende sempre ad uscire più), le chitarre più pastose, ed il tutto suona dentro una "stanza" (parlando di riverberi) piuttosto "viva". Inoltre l'artwork. Ci ho messo un anno e centinaia di prove prima di arrivare alla copertina che vedete. Ero alla ricerca di qualcosa di minimale, essenziale e fortemente astratto, ma comunque comunicativo che potesse racchiudere con pochi elementi tutto il disco. Alla fine è venuto fuori quello che vedete, ed è venuto fuori del tutto per caso. Spesso bisogna silenziare la ragione per far affiorare qualcosa di valore.

Avete il merito di aver contribuito a farci aprire gli occhi ancora di più sul futuro di questo "pallido puntino blu" con un livello culturale che, unito alla vostra arte musicale, non può lasciare indifferenti. Ultima domanda: cosa vedete nel futuro dei Lunocode? Ti ringrazio per le belle parole, ma noi siamo solo musicisti. Se quello che facciamo arriva alle persone ed in qualche modo "muove" qualcosa dentro di loro siamo contenti, ma ognuno ha il dovere di cercare di aprirsi gli occhi da solo. Solo in questo modo c'è una vera evoluzione. Ed una cosa che si impara, quando si cerca di aprire gli occhi, è che il futuro non è conoscibile, ed il passato non esiste. Esiste il presente, e per ora vediamo di godercelo.

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