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REBAELLIUN

Tra le infinite reunion di questi anni, quella dei Rebaelliun è una delle più riuscite. 'The Hell's Decrees' arriva dopo ben quindici anni dal plurilodato 'Annihilation' e non mostra alcuno scarto qualitativo in negativo, anzi. La presente intervista è frutto di un rapido consulto tra me e me, sull'opportunità di andare a scavare nella storia di un gruppo protagonista del 2016 con uno dei suoi picchi. L'esito non poteva che essere positivo e la disponibilità e la rapidità con cui il chitarrista e fondatore del gruppo, Fabiano Penna, ha risposto alle domande a cavallo di poche ore tra il 31 ottobre e il 1 novembre è veramente ammirabile. Una band da adottare come esempio di tenacia, che è riuscita a cavar fuori il meglio da un genere musicale che verso la fine dello scorso millennio sembrava aver detto tutto quello che poteva dire. E invece... 

Boom!

Bentornati dall'inferno, Rebaelliun! Dormivate soltanto, non eravate affatto morti! Di cosa aveva bisogno la band per tornare a suonare? Avete pensato subito di registrare qualcosa? I riff e le idee erano già pronti? Sì, è stato un periodo di tempo molto lungo. Qualche volta durante questi quindici anni abbiamo parlato di reunion, ma ogni volta abbiamo avuto problemi che ci hanno fatto aspettare ancora di più. Questa volta è stato diverso: l'idea è arrivata da una chiacchierata con un amico qui in Brasile, ho cercato gli altri ragazzi, abbiamo discusso alcuni dettagli e annunciato che la band era tornata. È stato folle perché abbiamo avuto un enorme riscontro positivo su Internet per alcuni giorni dopo l'annuncio e abbiamo ricominciato a lavorare insieme. Il giorno successivo Hammerheart Records ci ha offerto un contratto per il nuovo album, ci abbiamo pensato un po' e dato che la pianificazione era molto serrata abbiamo iniziato subito a comporre nuova musica. Tutto molto chiaro e semplice, avevamo già lavorato con loro tra il 1998 e il 2002. Non avevamo nulla di pronto, né idee, né riff, niente di niente.

'The Hell's Decrees' può essere definito come il vostro lavoro più completo e diversificato. In esso possono trovarsi anche cose che in 'Burn The Promised Land' e 'Annihilation' non c'erano. Ma "Hell's Decree" è anche il titolo di un pezzo del vostro esordio del 1998. Ci piace creare collegamenti tra le nostre creazioni. Le puoi trovare ovunque, nei titoli, nei testi e anche nella musica. Per esempio l'inizio e la fine di "Crush The Cross" hanno lo stesso riff usato nella canzone "Hell's Decree", ma in una chiave diversa, ed è un altro richiamo. Ci piace molto farlo.

Quali sono le caratteristiche principali della produzione? Avete lavorato come in passato? Penso che il suono sia il più professionale che abbiate mai avuto, sei d'accordo? Beh, amo anche la chitarra mixata molto alta in 'Burn The Promised Land'...È stato completamente diverso. Negli ultimi 10 anni ho lavorato producendo band in Brasile, e con questa esperienza sono diventato naturalmente il produttore dell'album. Anche questa volta ho scritto tutte le canzoni, perché ero più vicino di Ronaldo [Lima, l'altro chitarrista dei Rebaelliun, che ora non è più nella band] al processo di scrittura della musica, poiché lui è stato un po' lontano dal metal negli ultimi anni. Così ho iniziato a scrivere musica e registrare demo nel mio studio casalingo, poi a intervenire sui testi che Lohy [Silveira, bassista e cantante] aveva scritto per conto suo. Abbiamo fatto qualche prova e poi cominciato le registrazioni. Anche il mix è avvenuto nel mio studio, in cui ho registrato tutte le chitarre e il basso, è stato un procedimento molto veloce, circa 10 giorni per mixarlo tutto, poiché avevamo delle scadenze da rispettare. Mi ritrovo con quanto hai detto, è l'album che ha il suono migliore. È potente, pesante, affilato e in definitiva non troppo moderno.

Che mi dici di strumentazione, amplificazione e effetti usati? Sono gli stessi che avete sempre usato? Ci sono differenze rispetto al vostro equipaggiamento per i concerti? Ho cercato di fare le cose in modo molto semplice poiché avevamo poco tempo per registrazioni e mixaggio. La batteria è stata registrata in uno studio veramente ottimo qui a San Paolo. Come ti dicevo, le chitarre e il basso nel mio studio e questa volta non ho usato amplificatori, tutto è stato registrato tramite un plug in chiamato Positive Grid della BIAS. Simula gli amplificatori reali in un modo incredibile, ci lavoro da un po' di tempo e riesco a ottenerci un buon suono. Le voci sono state registrate in un altro studio, in pochi giorni, e ho mixato tutto da me. Ho usato pochi pedali, un Tube Screamer TS9 degli anni Ottanta per alcune parti soliste e un "wah wah" Dunlop Zakk Wylde per delle altre.

Fabiano, in questi anni di pausa dei Rebaelliun non sei rimasto con le mani in mano. Ti abbiamo ascoltato con Horned God e The Ordher. Che differenze ci sono con la tua band principale? Beh, gli Horned God esistevano già e io ci sono entrato. Avevano le loro canzoni, il loro stile e il loro modo di lavorare. Ero quello con un po' più di esperienza e così ho scritto qualche canzone, li ho aiutato con nuovi arrangiamenti, con alcuni nuovi elementi nelle canzoni e abbiamo registrato un album. È durata solo un anno, ho imparato molte cose e credo che anche loro abbiano appreso altrettanto. The Ordher era un progetto che ho avuto con due ex membri  dei Nephasth. Non così estremi come i Rebaelliun, ma comunque death metal veloce. Per me è stato molto importante, perché ero il solo a scrivere la maggior parte delle canzoni, i testi e l'unico a suonare la chitarra, eravamo un trio. È stato importante perché sono migliorato molto come chitarrista negli anni in cui è stata attiva quella band.

Negli anni di stop, i Rebaelliun erano nei tuoi pensieri? Ti hanno chiesto di riformare la band? Come rispondevi? Sì, ogni volta qualcuno mi chiedeva se c'era la possibilità che tornassimo insieme. Anche quando ero con gli Horned God, con i The Ordher o solo quando lavoravo in studio, c'era sempre questa domanda. E ogni volta dicevo che non se ne sarebbe fatto nulla, perché io stesso pensavo che non sarebbe successo. Beh, eccoci qui!

Cosa è successo a Marcello Marzari, il vostro primo cantante e bassista? Perché lasciò la band? Come avete affrontato quel cambiamento? Ci ha lasciati nel 2000 e divenne un tatuatore. Lohy era un vecchio amico, il frontman della nostra band precedente, i Blessed, quindi è stato naturale invitarlo a sostituire Marcello.

Più di recente, anche Ronaldo Lima ha lasciato i Rebaelliun. Perché? Entrambi sono stati importanti per la crescita del gruppo? Siete ancora in contatto tra di voi? Ronaldo ha avuto alcuni problemi di salute, lui ha una famiglia ed è stato molto impegnato, sarebbe stato difficile per lui fare tour e viaggiare ogni mese. Siamo ancora amici, ci scrive ogni settimana per chiederci se ci sono novità, sarà sicuramente parte del processo creativo per la scrittura del nuovo album, almeno ascolterà le canzoni e ci darà la sua opinione.

Fabiano e due sue dame di compagnia

Come band siete nati nel 1998. Cosa ricordi della scena metal di Porto Alegre di fine anni Novanta? È stato difficile registrare il primo demotape? Ai tempi il death metal non era più in voga come nei primi anni del decennio, come vivevi la cosa? Come accennato prima, avevamo un'altra band prima di diventare Rebaelliun, i Blessed, dal 1992 al 1996, quindi eravamo abbastanza consapevoli della scena di Porto Alegre. Quando abbiamo iniziato come Rebaelliun c'erano altre band death metal lì fuori, stavano suonano alcuni concerti, ma quando abbiamo cercato di entrare nel giro è stato chiaro che non eravamo i benvenuti. Così abbiamo registrato qualcosa e guardato all'Europa per live e contratto discografico, dato che non siamo riusciti a trovare alcun supporto decente nella nostra città.

Come è stato recepito 'Burn The Promised Land'? Ti piacque all'epoca? Lo ascolti ancora? È stato grandioso. Alcune persone non erano veramente contente per la produzione perché la batteria non suonava molto bene. Il nostro Il nostro Promo-Tape del 1998 (pubblicato in seguito come il Mini-CD At War) suonava generalmente meglio, ecco perché la gente si aspettava una produzione migliore. E sono d'accordo, abbiamo avuto alcuni problemi nelle registrazioni della batteria ed è questo il motivo per cui le chitarre sono così forti nel disco, la batteria non ci piacque per niente. Mi piace ascoltare 'Burn the Promised Land' di questi tempi a casa, ci sono delle idee killer in quell'album, eravamo davvero all'interno del genere all'epoca.

Quali sono stati i migliori concerti, da fan e da musicista? Come band abbiamo veramente grandi ricordi. Abbiamo condiviso il palco con Deicide, Cannibal Corpse, Behemoth, Vader, Angelcorpse… tutti grandi gruppi. Non riesco a scegliere un episodio in particolare.

Quali furono i tour migliori a cui prendeste parte? Dove siete andati a annichilire gli ascoltatori? Penso che il tour di 'Bringer of War' sia stato il migliore. Era il 2000. Abbiamo suonato trenta concerti in apertura di Vader e Vital Remains in Europa, attraversando quindici nazioni, per quanto ricordo. Spettacoli folli, gente simpatica e molto divertimento. Proprio dei bei tempi.

La maggior parte della gente pensa che il vostro secondo album sia il migliore. Uno dei più violenti di sempre. Che influenze avevate all'epoca? Sì, i fan amano 'Annihilation' soprattutto perché è veramente estremo e intenso. Ricordo che ai tempi ascoltavamo molto 'Gateways to Annihilation' dei Morbid Angel, 'Conquerors of Armaggedon' dei Krisiun e 'The Inexorable' degli Angelcorpse. Forse anche 'Litany' dei Vader.

La domanda più difficile: perché vi scioglieste? Troppe contrapposizioni e cambi di formazione. Vivevamo solo per la band in quel momento, nessun lavoro, niente di niente. Tour, concerti in Brasile, prove, registrazioni, è stato piuttosto intenso. Eravamo soliti vivere tutti insieme in una casa molto piccola, la maggior parte del tempo senza denaro, è stata dura.

La cosa peggiore che ti hanno mai detto sui Rebaelliun? Alcune persone pensavano che fossimo una band neonazista quando arrivammo in Europa nel 1998. Solo perché eravamo tutti calvi [!!!]. È stato stupido.

Dimmi i nomi di alcune band brasiliane che si sono sciolte dopo aver registrato una manciata di canzoni, scomparendo nel nulla. Penso che siano già state scoperte... Abhorrence, Nephasth, Subtera. Grandi band che hanno registrato uno o due dischi e poi si sono sciolte.

Nel 2016 abbiamo avuto nuovi album di Rebaelliun, Asphyx, Aborted, Gorguts, Vader e altri. Ti piace essere in compagnia di queste band? Beh, nel 2016 a dire il vero ci sono stati anche Ulcerate, Revocation, Allegaeon, Imperial Triumphant, Despised Icon... Cosa pensi del death metal più tecnico o dissonante/oscuro? Sinceramente, non mi piace il technical death metal. Troppe note. Nessun ritornello, nessun riff memorabile, nessuna emozione per le mie orecchie. E la produzione la maggior parte delle volte fa schifo, troppa plastica, la batteria è tutta basata su sample quantizzati al 100% su Pro Tools. Rispetto tutti i gruppi, ma da fan del death metal dagli anni Novanta posso dire che suona male. E come produttore ti dico che è tutto è troppo quantizzato. Non so se queste band che hai citato nella domanda suonano così, dico solo che la maggior parte delle band che si etichettano come "Brutal Technical Death Metal" suonano tutte uguali. Sono ancora per lo stile dei vecchi Morbid Angel e Deicide.

I Sepultura pubblicheranno presto un nuovo album, mentre i fratelli Cavalera stanno portando in giro 'Roots' suonandolo da cima a fondo. Pochi giorni fa Jonathan Davis dei Korn ha affermato che 'Roots' è un rip-off dei Korn. Quali sono le tue sensazioni, da metallaro e da testa pensante? 'Roots' è stato un lavoro rivoluzionario per il metal, o i Seps l'avevano già cambiato con gli album precedenti? I Sepultura sono praticamente morti, secondo me. Fanno ancora dischi, tour, hanno il loro pubblico, ma è un'audience quasi "non metal". Gli album non sono buoni, la band ancora tiene dal vivo, ma non è quel tipo di energia che piace a me o che piace ai vecchi fan. Max Cavalera è un genio. Mi piacciono alcune delle cose che ha fatto con i Soulfly, il primo album dei Cavalera Conspiracy è killer e negli ultimi anni li ho visti qualche volta dal vivo a San Paolo, Max è uno dei migliori frontman degli ultimi quindici anni. 'Roots' non è il mio album preferito, preferisco 'Arise' e 'Beneath The Remains', ma devo ammettere che hanno fatto un buon lavoro con quello, creando qualcosa di nuovo. Forse i Korn l'hanno fatto prima, non so dirlo poiché non li seguo, ma i Sepultura l'hanno fatto in un modo molto genuino, meritano il riconoscimento per questo.

L'intervista è finita, Fabiano. Un'ultima domanda. Faresti un acquisto a prezzi folli comprando attrezzature per la tua chitarra o invece qualche demo di band oscure e sconosciute dal cuore degli anni Novanta? Ho troppa roba per la chitarra da compare, quindi scelgo questo. Grazie per l'intervista e per il supporto!

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