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ATHEIST: Unquestionable Presence

data

14/07/2015
100


Genere: Technical Death Metal
Etichetta: Season Of Mist
Distro:
Anno: 1991-2015

Attendendo segni di vita da parte della band di Kelly Shaefer, dopo il come back 'Jupiter' del 2010 targato Season Of Mist, l'etichetta francese ristampa il loro secondo mostruoso album 'Unquestionable Presence'. Il disco in questione è un vero e proprio monumento al Brain Death Metal, termine creato all'epoca quando Deicide, Morbid Angel e Cannibal Corpse da una parte e Death, Pestilence e Cynic dall'altra spaccarono in due il genere, lasciando (questi ultimi) a terra i semi per la nascita del Progressive Technical Death. Ma gli Atheist con questo straordinario lavoro del 1991 furono gli unici ad anticipare il genio di Chuck Schuldiner, andando a toccare molti degli schemi sonori e non (testi che trattano di psicologia umana e individualità introspettiva) che ritroveremo poi nello stratosferico 'Individual Thought Patterns' dei Death appunto, uscito quasi due anni dopo. Gli Atheist sono stati una band fondamentale per l'evoluzione di un genere ancora oggi capace di rinnovarsi, in perfetto equilibrio tra tecnica e brutalità. Fossero stati sotto l'ala divoratrice (in termini di business) della Roadrunner, invece della inglese Active Records, le soddisfazioni e la fama sarebbero state ben diverse quando il genere iniziava a conquistare con forza tanto spazio sulle riviste specializzate e tanti fan in giro per il globo. Detto ciò, 'Unquestionable Presence' è un lavoro formidabile, pieno di riff incredibili, assoli fulminei e cambi di tempo funambolici. Se potessimo scomporre e sezionare ogni singola traccia, uscirebbero fuori talmente tante soluzioni compositive da poterci fare almeno altri cinque dischi. Tutti gli strumenti si rincorrono, si incastrano in continuazione per poi sciogliersi nuovamente e tornare a ridare forma al songwriting. Alla freschezza e agilità delle chitarre si aggiunge una sezione ritmica incredibile, capace di cambiare i tempi in continuazione, smontando e rimontando le ritmiche con una capacità fuori dal comune. L'album fu anche l'ultimo con il talentuoso bassista Roger Patterson, morto durante le registrazioni in un incidente d'auto e sostituito da Tony Choy, il quale rimarrà anche per il successivo e ancor più sperimentale 'Elements'. Inutile aggiungere altro, il voto dice già tutto. L'inquietudine esplosiva di “Mother Man”, l'incredibile lavoro di basso in “Your Life's Retribution” o le imprevedibili accelerazioni di “And The Psychic Saw” vanno soltanto ascoltate e assecondate senza porre resistenza alcuna. La ristampa è la stessa fatta uscire dalla Relapse nel 2005, con le versioni strumentali e demo originali; ma a rendere appetibile questa versione è l'aggiunta di un Dvd con un concerto al Waters Club del 1990, un live a Bradentown del 1991 e interviste varie, materiale visivo, insomma, da non farsi assolutamente scappare.

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