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BORIS: Heavy Rocks

data

31/01/2010
90


Genere: Stoner Doom
Etichetta: Quattro/Uk Discs
Distro:
Anno: 2002

Sono pazzi questi giapponesi! Più si va avanti cronologicamente a scoprire la loro discografia, e più capisci quanto sono folli, quanto la loro genialità sia enorme, ma soprattutto non sia mai fine a sé stessa. Perché ci sono gruppi, o artisti che dir si voglia, che magari son pur consapevoli delle loro capacità con lo strumento o la voce che sia, e al momento della pubblicazione smorzano l’entusiasmo, trasformandolo in un inutile afflato di positività. Il disco in questione è il quarto lavoro in studio per il mitico trio, un cd che tutti dovrebbero avere: gli amanti dei Black Sabbath, dei Kyuss, e di tutta la vecchia scuola stoner/doom in generale. La scelta di buttarsi in questo territorio stavolta, non è così casuale: sappiamo che i Boris sono la band dell’inaspettato per eccellenza. Quando poi parliamo di Giappone, tutto quello che ci viene a mente è la caratteristica di regalarci sempre delle sorprese. E non solo in musica. Titolo criptico anche stavolta, a cui potremmo dare tanti significati, primo tra questi (mia lettura personale) è una sorta di auto-aggettivazione della propria musica: come dire che la proposta che andrete ad ascoltare sarà potente come pietre pesantissime. 'Heavy Rocks' è un concentrato di versatilità, visto che l’ascoltatore si ritroverà faccia a faccia con brani lenti come l’opener, oppure altri più veloci e decisi come "Korosu", "Dyna Soar"; o la doppietta "Wareruride" "Rattlesnake", brevi e intense, con ottimi lavori di chitarra solista. Nel mentre di un cd così aperto a nuovi mondi musicali, una "Soft Edge" riprende con facilità, discorsi fatti già con un disco come Flood, trastullandosi su un tappeto etereo, dove c’è un bellissimo giro di chitarra a farci compagnia. Riflessiva e autentica. Ad arricchire ulteriormente tutto questo bel marasma di bella musica, ci sono "Death Valley" e "Kane - The Bell Tower Of A Sign", che a quanto pare, sembrano quasi rappresentare lo stoner psichedelico secondo i Boris. Ah, che goduria per i sensi… grandi, grandi...

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