LYNYRD SKYNYRD: Live At The Ryman
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17/05/2025Lynyrd Skynyrd, Live At The Ryman, 13 novembre 2022. Celebrando cinquant’anni. Nel tempo la musica del gruppo southern rock “impronunciabile” ha dimostrato di essere come un dettaglio architettonico rivisitato, come le bifore in revival gotico della facciata in mattoni a vista della “cattedrale della musica”; come un particolare dall’importanza cardine, di un dettaglio ripensato, celebrando un continuo legame con la sua stessa storia! Non vorrei ripresentare i Lynyrd Skynyrd utilizzando quel disgustoso “se” (ipotetico, interrogativo, etc, che non porta da nessuna parte), ma usando il “seppure”, che ne ha riscritto la loro storia. Chiamatela “riserva”, “scorta”, ma non è da tutti attingere “al nulla”, se pure tutto sembra esaurito. Quale luogo poteva meglio esternare questi pensieri se non l’auditorium Ryman (una certezza), un luogo sorto per incontri prima religiosi, poi musicali, dallo sfondo gospel, bluegrass e country. Questo album live in doppio cd, o doppio vinile, o dvd/blu-ray (Frontiers Music s.r.l.), riporta la band all’ennesimo capitolo successivo, “quasi al presente”, (rip. Gary Rossington, 05/03/2023). Diversa nei contenuti l’antologia ‘Fifty’, box set di quattro cd, con libretto, (Universal Music), edita nel 2023, che ripercorreva l’intera discografia condita di tracce live, ma che si riferivano ad esibizioni del 1976, 1987 e solo una (“Gimme Three Steps”) del presente live del 2022. Quest’ultima registrazione è accompagnata da una sorta di pensiero che definirei “staffetta olimpica” per la presenza di giovani ospiti a collaborare alla sua resa dal vivo: - la chitarra di John Osborne, dei Brothers Osborne (duo country, in attività dal 2016, e spesso in tour con Chris Stapleton); - Markus King, cantautore/chitarrista, anche lui spesso in apertura a Stapleton; - Jelly Roll, cantautore rapper statunitense; - Brent Smith degli Shinedown; e la vocalità genetica del terzo fratello Donnie Van Zant. Per l’occasione la band si dota di ben quattro chitarre (Rossington/Medlocke/Sparky/Johnson). Sarà l’ennesimo segno del destino (dopo pochi mesi ci lascerà Rossington), di una band che storicamente s’è caratterizzata per la peculiarità delle tre chitarre; che forza le 24 corde di “That Smell”! Dei duetti ho apprezzato “Saturday Night Special” con Markus King, per l’apporto vocale più alto ed emozionato il cui risultato, nel contrasto delle due voci, riporta quel sentimento sanguigno originario (sicuro un effetto di autodifesa della pella dell’ascoltatore). Brutto nell’album audio il taglio sulla fine della maggior parte delle canzoni, senza alcun effetto di dissolvenza. Sicuramente il tutto si apprezzerà meglio nel dvd. Una set list incentrata su l’era compositiva originaria della band, con la presenza di un’unica traccia post tutto, (passata in sordina con l’album ‘Vicious Cycle’, e che farebbe sperare in un ritorno alla composizione (la verità southern). Dispiace non sentire live tracce dell’era del trio King/Rossington/Hall dei primi anni ’90 (‘1991’, ‘The Last Rebel’) e del trio Rossington/Thomasson/Medlocke della seconda metà anni ’90 (‘Twenty’, quanto è bello ‘Edge Of Forever’). L’emozionante intro di Kurt Custer di “The Last Rebel”, la ballata dall’intro Journey con falsetto di Johnny, “Tomorrow’s Goodbye”, sarebbero state due ottime “bifore” (ed io ne cito solo due per non dilungarmi). Ottima l’esecuzione al piano di Peter Keys (preciso passaggio di testimone). Brani come "Tuesday’s Gone", "Simple Man", "Sweet Home Alabama" e "Freebird" sono essenziali, con il finale di "Freebird" caratterizzato da un tripudio chitarristico. E “Gimme Three Steps” continua a sottolineare la riuscita miscela black & white, sound Muscle Shoals, tipico dell’Alabama (un pensiero va a “Oh, Pretty Woman”, Roy Orbison). ‘Celebrating 50 Years – Live At The Ryman’ profuma di cucina in fermento: nel silenzio il rumore di un tagliere che si appoggia sul tavolo a preparare un trito per soffritto. La tournée 2025 sta per iniziare, e questo documento è un tastare il terreno: loro sono ancora lì a cercare di sedurti, e tu ci sarai? Una leggenda nata nel 1964 con il nome di ‘My Backyard’.
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