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MACHINE HEAD: Unatoned

data

10/05/2025
71


Genere: Heavy Thrash Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Distro:
Anno: 2025

Dopo più di trent’anni passati tra alti gloriosi e cadute clamorose, i Machine Head tornano con 'Unatøned', un album che ha il pregio di farsi ascoltare, ma che fatica a lasciare il segno. Ascolto i Machine Head da oltre 30 anni, ricordo ancora chiaramente 'Burn My Eyes' uscire e stravolgere la scena musicale con il suo groove. Un album pazzesco che trovo ancor oggi ineccepibile in quanto a brani, produzione, suono ed aggressività. Il problema è che è stato un momento anche troppo perfetto, impossibile da ripetere, e le mie aspettative da quell' istante son sempre state deluse. 'Unatøned' si apre con grande solennità, come se stessimo per assistere a un evento epocale, ma bastano pochi minuti per capire che certi passaggi servono più a tappare buchi che essere funzionali ai brani. I riff sono corposi, la batteria martella con convinzione, ma ogni tanto si ha l’impressione che la band stia pescando a piene mani dal repertorio di gruppi che fanno le stesse cose, ma solo un po’ meglio. Alcuni passaggi sembrano infatti usciti direttamente dal manuale del "Come suonare come i Gojira o Killswitch Engage, ma senza farlo notare troppo". Spoiler: lo notiamo lo stesso, Robb. Ci sono certi brani che semplicemente non funzionano. "Not Long For This World" è uno di quelli, purtroppo. Non riesco a trovare un momento coinvolgente. Il buon Robb Flynn ci mette l’anima, come sempre, ma quando si lancia sulle parti vocali più aggressive il risultato è piuttosto piatto. La voce sporca, un tempo graffiante, oggi suona stanca, quasi svogliata. Quando invece canta pulito torna a brillare, lasciandoci il dubbio sul perché insista ancora con certe urla che sembrano fatte più per dovere che per passione. Nonostante questi difetti, 'Unatøned' riesce comunque a regalare qualche momento godibile grazie alla produzione solida e ad una manciata di brani che si lasciano ascoltare con piacere. È un disco che forse apprezzerà chi ha seguito la band fin dagli inizi, ma difficilmente farà innamorare nuovi ascoltatori.

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