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W.A.S.P.: The Crimson Idol - The Movie

Appunti01

1992, Los Angeles. Steven E. Duren, meglio conosciuto come Blackie Lawless, termina e rilascia, dopo averlo prodotto, l'album più bello della sua carriera, l'album della svolta dei W.A.S.P., un disco sfaccettato, carico e denso di emotività e tematiche serie e profonde, ricco di simbolismo e personaggi che creano una sorta di idea aristotelica di ciò che rappresentano, disco che cambia radicalmente il modo di scrivere e di fare performance live di Lawless, "The Crimson Idol". Prima del 1992, tutti i testi del gruppo, o meglio, di Blackie erano a tematiche sessuali e anche violente, i tour erano conditi da scenografie volte a dare un senso di estremo, con scene violente ed esplicitamente sessuali, tanto che furono sotto i riflettori della censura americana nel'organo della PMRC, Parental Music Resource Center, nata nel 1985, che censurò alcuni loro singoli come "Animal(Fuck like a Beast)" e "Harder Faster". 

Questo disco monumentale ha compiuto 25 anni, e per l'occasione Lawless ha celebrato il lavoro con un tour mondiale in cui hanno suonato l'intera playlist dell'album. E hanno rilasciato un doppio cd studio con le vecchie tracce integrate dal materiale scritto all'epoca e non inserito nella release del 1992, creando quindi un upgrade ad un capolavoro, rendendolo ancora più inarrivabile e pietra miliare del metal. Con il disco del 1992 fu rilasciato anche un piccolo cortometraggio con la voce narrante di Blackie che impersonava Jonathan, descrivendo la storia dietro il concept album, la vita dal punto di vista di Jonathan Aaron Steele, il Crimson Idol, con tutta la sua parabola. "I was born Jonathan Aaron Steele, to the parents of William and Elizabeth Steele" era l'incipit da brividi recitato con una voce ancor più da brivido, carica di emozioni e sentimento. Nella narrazione, tra le immagini e le parole del corto, a fare da sottofondo ci sono gli accordi regnanti durante tutto l'album, quella sequenza di musica che crea la melodia che fa da trait d'union a questa storia. Ve la racconto in breve, per darvi una linea guida a questo lavoro dei W.A.S.P.

Vi do una nota: per meglio comprendere la storia che Jonathan/Blackie ci narra, tradurrò passaggi dal testo che lo stesso Lawless ha scritto e recitato sia nel corto originale del 1992 che nella riedizione integrale, in cui lo ha reinterpretato per l'occasione, con musica dell'album in oggetto per l'anniversario (a questo link trovate la storia in inglese in versione integrale https://www.waspnation.com/story.html).

La famiglia Steele è la tipica famiglia perbenista e religiosa americana, la classica middle class family repubblicana. Il padre William e la madre Elizabeth "sono molto, troppo religiosi". Il soprannome di William Steele è RED, e quando hanno il loro primogenito, Micheal, "lui non avrebbe mai, agli occhi loro, potuto fare qualcosa di sbagliato", il vecchio Steele divenne BIG RED così come il figlio divenne LITTLE RED; dopo cinque anni nasce il futuro Idolo Cremisi, per nulla benvoluto nella famiglia Steele. Abusato con violenze fisiche e psicologiche (si legga il testo di 'The invible boy'), l'unico appiglio di salvezza del ragazzo è dato dall'amore del fratello maggiore. Non si somigliano per nulla, i tre uomini di casa Steele: il Padre e Micheal sono entrambi biondi, il nostro eroe invece ha una chioma corvina, "e avrei dovuto sapere che il rosso e il nero non si combinano". Jonathan comincia a rifugiarsi in sè stesso, scoprendo lo specchio,"che viveva di vita propria", il suo alter ego, il mondo ideale dove egli avrebbe voluto vivere. Passano gli anni, tra le percosse paterne e l'indifferenza materna, sino al giorno del quattordicesimo anno di età di Jonathan: in quell'anno Micheal, "la mia luce guida, il mio amico, il mio eroe" muore in un incidente frontale in auto con un ubriaco. Jonathan è spezzato dentro, si sente perso, e comincia uina discesa verso una vita diversa che gli fa scoprire "l'alcol, le ragazze, la droga e una vita in generale che non ho mai conosciuto". E da questo momento in poi comincia ad avere a che fare con i suoi demoni, "depressione - il mio nemico; paura - il mio amico; l'odio - il mio amante, e rabbia - benzina per il mio fuoco", le sue "quattro porte dell'apocalisse". Per un anno dopo la morte del fratello il nostro Jonathan vaga per le strade senza meta e senza alcuna coscienza di sè; durante uno di questi momenti di vagabondaggio, intravede un negozio di strumenti musicali dove vede "lo strumento, il fiero mezzo che sarebbe diventato l'oggetto del mio nuovo profondo desiderio. Lo strumento della mia passione, della mia ossessione, la seicorde rosso sangue." Jonathan si scopre un talentuoso della chitarra, e scopre che solo attraverso questa poteva esprimere realmente sè stesso. Scappa di casa, e si dirige verso la grande città, "l'arena del piacere", dove continua con il suo stile di vita al limite per un paio di anni, cercando di incidere un disco, finchè non incontra Chainsaw Charlie, un produttore discografico, precedentemente avvocato "finchè non ha scoperto che poteva fottere molte più persone con 'industria discografica che con la legge". Firma un contratto discografico e gli viene affiancato Alex Rodman, "il miglior manager che il denaro possa comprare".

Poco prima del lancio del disco, ha un incontro casuale con una zingara che gli predice il futuro tramite i tarocchi, raccontandogli dettagliatamente del suo passato e mostrandogli un futuro non proprio roseo; lo lascia con un avvertimento "attonto a ciò che desideri, potrebbe diventare realtà, poichè la faccia della Morte indossa la maschera del Re della Pietà". Ha un successo musicale improvviso e molto forte, tanto da diventare in brevissimo tempo una star da milioni di dollari. E comincia quindi anche con altri eccessi: gli si presenta un personaggio ambiguo, tale Dr. Rockter, evidentemente uno spacciatore di sostanze molto forti e pericolose..."e lo specchio, un tempo mio amico, ora mi parlava dal tavolo". Vive di eccessi, nulla sembra mancare a questo rampante musicista. Sembra, appunto. Jonathan brama l'amore, l'accettazione da parte dei suoi genitori, ciò che ha sempre desiderato e mai ottenuto. Dopo una notte di eccessi prima di una data live, il manager Rodman entra in casa, caccia via tutti e cerca di risvegliarlo dagli effetti della droga e dell'alcol che ha in corpo minacciandolo di mollarlo se non si fosse ripulito, "ma non era interessato a me come persona, ma solo al mio talento e ai soldi che potevo fare". Ormai perso, l'Idolo Cremisi cerca conforto telefonando alla madre, con cui non parlava da ormai 4 anni, raccogliendo tutto il suo coraggio compone il numero, parla, e la risposta di Elizabeth lo raggela fino alle ultime sue quattro parole: noi non abbiamo figli". Questo è l'ultimo atto della parabola dell'Idolo: persa ogni speranza di redenzione, di trovare rifugio nell'amore, di essere considerato una persona, strappa le corde alla chitarra e si impicca. 

Questa è la storia di Jonathan, questo è il percorso che compie il Crimson Idol. Percorso che sia nel 1992 che nel venticinquesimo anniversario viene posto in video, oltre che in disco doppio (ascoltate entrambe le versioni e leggete la recensione su Hardsound...), narrato da Blackie Lawless. Il lungometraggio odierno è lievemente diverso da ciò che nel 1992 fu dato al pubblico: innanzitutto, nonostante le immagini siano le stesse per entrambe le versioni, quella Originale segue passo passo la vita dell'Idolo, senza interruzioni musicali ma con una delicata colonna sonora di note che troviamo come linea guida in tutto l'album; quella Celebrativa ha una veste grafica diversa, mantiene i toni del nero e del rosso nelle immagini che vengono proposte e ha tutto l'album Originale come colonna sonora dei vari momenti della narrazione, con immagini mandate a loop quando entrano i pezzi della tracklist del disco. Una differenza sostanziale è anche nella durata, 29 minuti circa per la versione Originale e appena poco sopra l'ora per la Celebrativa. Lawless rilegge il testo che lesse già nel'92, con una voce chiaramente più matura e piena, donando alla narrazione un tono più compassato rispetto alla Originale, che all'orecchio risultava forse più aderente alla possibile voce interna di Jonathan. La Napalm ha fatto un lavoro eccelso, comunque, nella resa di questa celebrazione: ha dato il giusto tributo ad un grandissimo concept album, imprescindibile per chiunque voglia conoscere il metal. 

Tutto il materiale e tutto il concept dietro 'The Crimson Idol' andrebbe trattato come un'opera letteraria, poichè di questo si tratta, e andrebbe analizzato singolarmente ogni personaggio, figura, tematica, metafora e simbolismo che il Gigante dei W.A.S.P. ha usato per caratterizzare e delineare i suoi immortali personaggi. Dopo 25 anni questo concept (non possiamo separare il disco dal versione video o dal testo che narra la vita di Jonathan) resta ancora in grado di sorprendere. 

Termino con lo slogan del tour del 1992, poichè credo che il desiderio di Lawless fosse di rendere 'The Crimson Idol' immortale, e ci è decisamente riuscito: "Be careful what you wish for, it might come true..."

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