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THUNDERSTONE: THE BURNING

data

18/01/2004
76


Genere: Melodic Power Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2004

Dopo le ottime aspettative dall'omonimo album d'esordio, i finlandesi Thunderstone tornano sulla piazza con il nuovo "The Burning". Senza fuori uscire dai vecchi clichè, che vedono la band riprorre il vecchio sound dei connazionali Stratovarius, l'album mostra un salto di qualità invidiabile quantificabile in grinta, conoscenza dei propri mezzi ed un inevitabile maturazione. Rispetto all'esordio la band stupisce e diverte, ma spesso la mancanza di veri e propri spunti innovativi nella quasi totalità dell'album farà storcere il naso agli esperti del settore, forse oramai stufi della solita musica ed in cerca di qualcosa di nuovo. Alle orecchie più "fresche" questo platter risuonerà unico ed avvincente, spesso emozionante e grintoso nel modo giusto. A fare sempre da padrone è la bellissima voce di Pasi Rantanen, con le sue calde e pulite tonalità si dimostra come la migliore conferma dell'intero album. Questo senza nulla togliere agli altri membri della band, dotati di qualità spesso sopra la media. Avvincenti e coinvolgenti con l'opener "Until We Touch The Burning Sun", "Brake The Emotions", "Tin Star Man" e "Forth Into The Black" i cinque sanno stupire, senza generare nulla di nuovo purtroppo, prendendo chiaramente spunto dalle vecchie speed-song di un oramai mutilato gruppo. Sanno anche annoiare, con le prolisse "Spire" e "Side By Side", brani totalmente ripetitivi e "vuoti", senza traccia di sentimento alcuno. Si possono trovare spunti presi qua e là da altre band del settore (che rispondono al nome di Nightwish e Sonata Arctica) generando in me un curioso mix tra approvazione e diffidenza. I Thunderstone però, hanno anche le capacità per darsi un' identità ed allontanarsi dai "soliti" canoni. Come era successo nel precedente album con "Eyes Of A Stranger", il gruppo è tornato a stupirmi per davvero con l'ottima "Mirror Never Lies": canzone d'impatto decisamente appasionante che si allontana per un attimo dalla fiume di Power che domina il disco. Altra nota di merito va alla ballad "Sea Of Sorrow", probabilmente non un capolavoro d'inventiva ma un pezzo decisamente emozionante che farà sussultare anche il più fido cuore "metallico". In definitiva posso dire che i Thunderstone, come spesso capita ultimamente, non stanno creando nulla di nuovo o di tantomeno sconvolgente. Rivelandosi però un ottima formazione, capace di comporre più di un ottimo brano e di meritare ben più di un semplice ascolto. Un album divertente che risulterà un ottima alternativa di fronte ai diversi flop delle band più rinomate.

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