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EPICA

Abbiamo incontrato la band olandese in occasione della promozione del nuovo disco in quel di Milano che uscirà per la Nuclear Blast il prossimo 9 marzo. Ecco il resoconto. Ciao Isaac, Per introdurre l'intervista, ti va di presentare con parole tue il vostro nuovo disco 'Requiem For The Indifferent'? Certo. Questo è il nostro nuovo album, Requiem For The Indifferent e sarà rilasciato il 9 marzo. E' il quinto studio album degli Epica ed il titolo si riferisce al fatto che dobbiamo smettere di essere indifferenti a quelli che sono i problemi del nostro pianeta, natura, ambiente, e dobbiamo cercare di svegliarci per salvare ciò che va salvato prima che sia troppo tardi. Tutti noi esseri umani siamo troppo paurosi di guardare troppo fuori dal nostro letto ma arriverà presto il momento che diverrà necessario farlo. Quali sono, musicalmente parlando, le principali differenze tra Requiem ed i dischi precedenti? La differenza principale è che stavolta abbiamo registrato subito le vocals di Simone ed abbiamo registrato la musica attorno alle vocals già fatte. In precedenza tutto il materiale musicale veniva registrato prima e la voce solo come tocco finale. Avendo tutte le vocals già presenti siamo riusciti ad avere un prodotto più omogeneo, più lineare. Mi racconti qualcosa del working process di questo disco? Noi solitamente scriviamo il materiale ognuno per conto suo, quando viene l'idea, e poi questo materiale viene presentato agli altri e tutti assieme si elabora l'idea. Questo disco in gran parte è stato composto durante lo scorso anno e mezzo, in tour, durante i momenti vuoti durante i viaggi. Il recording process è durato 3 mesi, quindi un lunghissimo lavoro per avere il disco. Questo disco continua in qualche modo il concept A New Age Dawns? No, questo concept è finito con Design Your Universe. Non è detto che in futuro non ci ritorneremo, ma in questo disco non abbiamo toccato questo argomento. Qual è la tua canzone preferita in questo nuovo disco? Oh, domanda difficilissima! Se devo proprio scegliere ti dico l'opener Monopoly On Truth, perchè è molto chitarristica e molto heavy. E qual è invece quella che secondo te rappresenta meglio la band in questo momento storico? Direi la title track e l'ultima, Serenade Of Self-Destruction, perchè sono pezzi molto lunghi, molto articolati, e si rifanno molto alle colonne sonore dei films. Questi due pezzi secondo me contengono tutti gli elementi che si possono trovare nella musica degli Epica. Mi racconti qualcosa dell'artwork di Requiem? E' stato realizzato dallo stesso artista che ha realizzato quelli di Design e The Classical Conspiracy. Rappresenta ciò che le lyrics scritte da Simone e Mark narrano, con la fuga da un mondo di tecnologia, meccanico, verso la natura. Oggi tutto è tecnologico, abbiamo internet wi-fi, abbiamo telefoni come il tuo che sta registrando questa intervista e che fa mille altre cose tranne telefonare, abbiamo i computers, e non possiamo fare nulla per fermare la natura madre quando ci si ribella contro, quando si manifesta con inondazioni, terremoti, uragani etc. il concetto è che bisogna lasciare la tecnologia, trovare un nuovo equilibrio e tornare alla natura prima che sia troppo tardi. In Italia avete un grandissimo numero di fan, e questi fans vi amano alla follia! Ho letto su internet che, tra tutti i paesi dove sarete a suonare, solo in Italia i VIP tickets (che ricordiamo, costano 20 euro in più rispetto a quelli normali) sono già sold-out. Come ti spieghi tutto questo amore nei vostri confronti da parte del pubblico italiano? Beh, sinceramente non me lo spiego affatto, se non pensando che l'Italia è terra di grandi compositori, terra della musica classica e terra dell'opera lirica, e la nostra musica, così ricercata, può essere apprezzata particolarmente qui. Comunque non siete amati solo qui. Ho letto che in Venezuela Design è arrivato fino alla prima posizione delle charts! Li il discorso è differente. Ti faccio l'esempio della Colombia; I promoters locali dicono:”Volete che gli Epica vengano a suonare in Colombia? Beh, dovete comperare il disco!” ed i fans lo comperano per farci andare a suonare da loro. Lo scorso anno avete suonato a Milano al Gods Of Metal. Quali sono i tuoi ricordi a proposito? Beh, innanzitutto mi ricordo di te, che hai intervistato Coen e poi abbiamo parlato un poco (ride) e poi ricordo un bill favoloso! C'erano i Whitesnake, gli Europe, i Judas Priest... la lista delle bands presenti ai vari festival europei è più o meno la stessa per tutti i festivals, ma qui sembrava essere stata studiata apposta per essere differente da quella degli altri. Davvero cool! Qual è secondo te la principale differenza tra gli Epica e tutte la altre female-fronted symphonic metal bands? Secondo me band come Nightwish, Within Temptation, Lacuna Coil, Evanescence, con il passare del tempo tendono ad essere sempre più commerciali. Gli Epica invece vanno nell'altra direzione, cercando di essere sempre più estremi, sempre più metal! Quanto è stato difficile per te, chitarrista dei God Dethroned, entrare in una band che suona musica così differente da quella che suonavi prima? Non è stato affatto difficile. I ragazzi mi conoscevano prima che ci fosse il bisogno di un nuovo chitarrista, ed apprezzavano il mio modo di suonare. Quando, dopo essere entrato nel gruppo, è stato il momento di comporre il materiale per Design, avevo già suonato con la band per mesi durante il tour, riuscendo ad entrare con calma nei loro meccanismi. Ho letto su alcuni forums italiani alcuni pareri sui vostri dischi, e, secondo la grande maggioranza, Deign è il vostro disco migliore. Sei daccordo? E' un grande disco secondo me, e se il pubblico pensa questo, visto che è il primo disco nel quale ho suonato io, beh, non posso che esserne soddisfatto! Ho letto anche alcune critiche però, visto che che il vostro sound diventa più duro disco dopo disco. Requiem secondo me inverte questa tendenza, visto che è più bilanciato come sound. Per quanto riguarda i dischi precedenti, ogni opinione è importante secondo noi, e vedremo che cosa ne penseranno del nuovo. Avevo letto tempo fa delle dichiarazioni di Mark il quale affermava che, senza orchestrazioni e senza la voce di Simone, gli Epica sarebbero una band death metal. Sei daccordo? Si, sono daccordo. Senza le orchestrazioni e la voce di Simone, che ingentilisce il tutto, non ci sarebbero molte differenze tra il sound degli Epica ed il sound di una buona band di death melodico. Spesso mi ritrovo a suonare riffs simili a quelli che suonavo nei God Dethroned! Voi siete sempre in tour. Come riuscite ad avere una vita privata con una attività live intensa come questa? Non ce l'abbiamo una vita privata (ride di gusto)! Quando sei in tour vorresti essere a casa, quando sei a casa vorresti essere in tour. E' la nostra maledizione ma anche la nostra benedizione. Sul disco precedente avete usato la voce campionata di George Bush, di Martin Luther King e di Malcom X. Avete fatto la stessa cosa nel nuovo disco? Nel nuovo disco abbiamo inserito la voce campionata di Gheddafi, perchè si sposava bene con le lyrics quando si narra dei dittatori che creano problemi al mondo intero. Se tu potessi mettere le mani sui vostri primi dischi, dove tu non hai suonato, cosa cambieresti? Beh, per fortuna che non posso farlo, perchè li renderei molto più duri e chitarristici, e limiterei molto lo charme di Simone con un impatto alla Kill 'Em All o alla Cowboys From Hell (ride). Cosa mi dici di quella che è stata definita The Classical Controversy, ovvero l'insieme di polemiche che vi sono piovute addosso dopo la pubblicazione di The Classical Conspiracy? Beh, posso assicurare al 100% che The Classical Conspiracy è un disco live autentico. È talmente perfetto che sembra finto, ma è un live vero! Perchè avete deciso di suonare tutto The Phantom Agony al Female Metal Voices Fest 2010? Era la nostra settima esibizione a questo festival, e volevamo fare qualcosa di speciale per i fans. Abbiamo così deciso di riproporre dal vivo l'intero album. Scrivere sempre lyrics legate a temi complessi, come la religione, la filosofia, la psicologia, la cultura Maya... avete mai pensato di scrivere di qualcosa di più semplice, di più leggero, come l'amore o l'odio? Sarebbe troppo facile parlare d'amore! Il divertimento è proprio il fare le cose complesse, no? Quanto è difficile avere nella band una front-girl come Simone? Quando suonate tutti guardano lei e non voi... non è frustrante? Tutti guardano lei ma anche Mark; credo sia lo stesso in ogni band: tutti guardano al cantante, e non agli altri, ma questo non è un problema, ci siamo abituati. Produzione, tecnica, songwriting, distribuzione. Quale fattore è più importante per il successo di un disco? Sicuramente tutti quanti questi fattori sono importanti, perchè se realizzi un bellissimo disco ma non puoi farlo sentire perchè non hai una distribuzione è come se tu non l'hai fatto. E se tu hai una distribuzione in gamba, ma un disco pessimo non vai comunque da nessuna parte. Ok, a te la conclusione della nostra chiaccherata. Un grande saluto a tutti i lettori ed a tutti i nostri fan. Ci si vede in tour.

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