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INTRACRANIAL PURULENCY

Ci dicono dalla regia che questa è la prima intervista degli Intracranial Purulency, quindi male che vada sarà la migliore fatta fino ad ora, no? Intervistare gente che ha fatto un solo ep ci fa tornare ai tempi delle fanzine fotocopiate, in cui tutto era tanto approssimativo quanto appassionante. La passione l'abbiamo mantenuta e la mantengono anche i ragazzi pugliesi, di cui potete leggere nelle prossime righe i primissimi passi. Nel frattempo hanno pure firmato un contratto discografico con Roommate Records, che pubblicherà il loro primo full length.

In che stato fisico e mentale siete arrivati agli IP e quali sono le vostre esperienze pregresse in ambito rock e metal? Beh, in realtà, almeno al concepimento del progetto, ci sono è arrivato abbastanza stanco e incazzato dopo l'ennesimo fallimento di un gruppo metal di cui facevo precedentemente parte. Decisi a quel punto di fare qualcosa da solo, qualcosa di completamente diverso. Riascoltai alcuni pezzi dei Cerebral Bore e dei Vulvectomy e cercai di fare qualcosa di simile. Dopo aver scritto l'ep cominciai a cercare gente che avesse voglia di partecipare a questo progetto e trovai così Antonio e Luca (voce e chitarra). Anche loro si erano sempre chiusi in sala a provare cover dei Pantera, dei Deicide, degli Slayer e grazie a loro è arrivato anche quell'entusiasmo, che forse mancava all'inizio, e che arriva dal veder concretizzare finalmente tutti i tuoi sforzi.

Non vi chiediamo perché vi chiamate così. Si commentano da soli il vostro nome e soprattutto il logo. Segno di voler seguire una solida tradizione nello slam o la cosa é stata naturalmente e spontaneamente impostata su questi binari? Un po' entrambe, nel senso che la nostra comune passione per questo genere ha fatto sì che spontaneamente decidessimo di adottare un nome e un logo che fosse all'altezza della brutalità e truculenza che la tradizione in un certo senso impone di rispettare.

Quanta forza di volontà è necessaria per registrare un ep? Abbastanza... però dai non è così male :) 

La registrazione costa tanto dal punto di vista economico o è più una questione di doverci perdere del tempo per creare qualcosa di buono? Economicamente le registrazioni non ci sono costate moltissimo, nonostante siamo tre studentelli naturalmente disoccupati, ma non ne abbiamo dato peso più di tanto. A dire la verità, non ci è costato moltissimo neanche in termini di fatica: le idee erano quasi tutte definite, tranne qualcosa che è stata modificata/aggiunta in itinere, quindi abbiamo fatto le riprese anche abbastanza brevemente. Tuttavia c'è qualcosa fatta in maniera un po' superficiale, veloce, a cui ci siamo già ripromessi di badare più attentamente nel prossimo lavoro.

Batteria programmata: una necessità o una scelta precisa? Avete lasciato suonare le chitarre in modo più classico rispetto alle più putride e atonali band del vostro genere. Insomma, si sentono i riff e non un continuo "chughchugchug". Quale strumentazione e equalizzazione avete usato nelle registrazioni? Anche qui entrambe le cose. All'inizio è stata sicuramente una necessità (visto che tutt'ora non si trova un batterista), ma è diventata molto presto anche una scelta, e non disdegniamo l'idea di poter continuare ad usarla, anzi. Abbiamo usato la strumentazione di cui disponiamo personalmente (una Ibanez XG300 e un basso Ibanez GSR505) e il ringhiare di Antonio, e per quanto riguarda i suoni è tutto merito di Nicolò Cantatore (Tales of Deliria) che ha registrato e mixato l'ep. Se si pensa che tutto è stato registrato in salotto con una M-Audio, un paio di casse e un pod della Line-6 il risultato è, per noi, grandioso! Nel comporre i pezzi non ho ritenuto opportuno abusare delle ritmiche tipiche dello slam (che però aumenteremo d'ora in poi), ma preferito alternarle a dei riff più veloci, quasi per nulla tecnici, e tipicamente brutal, proprio per esaltarli; analogamente cercavamo (e cerchiamo ancora) un sound brutale, pesante, ma che al tempo stesso conservi una sua "pulizia" e mantenga una certa definizione. 

Parlateci dell'introduzione. L'intro era stato inizialmente riservato solo al live e decidemmo poi di inserirla nell'ep. È stata realizzata da Uzzo (https://soundcloud.com/uzzo), un amico, mio compaesano, ma soprattutto un producer che tecnicamente spacca davvero i culi, a cui chiesi aiuto... ha fatto un lavoro coi fiocchi. Vuole soprattutto testimoniare il legame che si sta ormai consolidando fra metal e tecnologia digitale, che proprio nello slam è più evidente rispetto ad altri sottogeneri (vedi la drum machine, i samples vocali ecc.) e che secondo noi è uno dei passi verso il, purtroppo necessario, rinnovamento di questa scena. Nel corso del pezzo si alternano diverse citazioni cinematografiche che sostengono bene il crescendo che esplode nel primo pezzo vero e proprio dell'ep. Dall Uzzo! :P

Quali film o libri hanno influenzato la band? Più che il progetto, le tematiche dei testi sono sicuramente influenzate dai classici di Stephen King, cronaca nera in genere, le pagine più macabre della storia e roba simile. A volte però anche le notizie di "Ah ma non è Lercio" danno qualche spunto utile per i testi. :P

Avete altri pezzi pronti? Beh.. più o meno... diciamo che non siamo fermi :D

Com'è un vostro live? Suonate anche cover (per adesso) o vi concentrate sul vostro repertorio? Per adesso stiamo preparando un paio di cover anche per aumentare un pochino il minutaggio, perchè per ora abbiamo avuto una sola occasione per suonare live, in apertura ai Cripple Bastards, ma ovviamente vorremmo tornare e portare sul palco il maggior numero possibile di nostri pezzi, vediamo se riusciamo a combinare qualcosa :)

Quale contributo volete dare al death metal? Cosa invece vi dà il death metal ogni volta? Vogliamo aggiungere un capitolo alla sua storia, mettere la nostra firma su quello che ogni volta ci dà una bella energia, ci fa sentire parte di un qualcosa, ci aiuta a prendere cognizione e a mostrare ciò che sappiamo fare e ciò che non sappiamo fare, senza pretendere nulla.

Il vostro lavoro si trova solo in formato digitale. Avete piani per una sua pubblicazione in cd? Magari con una copertina che fa urlare di piacere gli amanti del gore e di paura tutti gli altri. Stiamo provvedendo ad una pubblicazione fisica di poche copie, ma per adesso la copertina resta quella che si vede come sfondo dei video, minimalista... :P

Il sogno degli Intracranial Purulency? Suonare. Quanto più possibile... Conoscere, imparare sempre di più.

L'incubo degli Intracranial Purulency? Perdere il tempo in live mentre la batteria continua ad andare per cazzi suoi :)

L'augurio di Hardsounds è che possiate diffondere il morbo per il metal estremo nei più remoti luoghi d'Italia. Conoscete altri gruppi come voi che possono aspirare a infettare l'intera penisola? Per quanto riguarda il metal in generale, penso che potremmo citare i nostri conterranei Vinterblot, che già si stanno guadagnando un buon seguito in tutta Italia. Poi potremmo fare nomi come quello dei Deceptionist, e per quanto riguarda prettamente lo slam sicuramente quello dei Fulci, con cui speriamo di condividere un palco il prima possibile. Grazie del vostro augurio e della vostra disponibilità! Alla prossima!

Gli Intracranial Purulency sono: 

Antonio Romito: Vocals
Luca Veneziani: Guitar
Nico di Molfetta: Bass, Drum programming

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