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MY LAND

1) Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per avermi concesso questa intervista, e i miei più vivi complimenti per il vostro 'No Man's Land'. Come state? Quali sono stati i primi responsi generali di pubblico e stampa? Guido: Ciao Pierpaolo, grazie a te per i complimenti e per lo spazio a noi concesso. Siamo molto contenti dei primi responsi del pubblico e stampa, che stanno decisamente andando ben oltre le nostre più rosee aspettative. Molto probabilmente qualcuno ha dato per spacciato il rock melodico anzitempo, e constatarlo, non fa altro che renderci felici e ancor più motivati. Speriamo, con il nostro contributo, di aiutare un genere musicale che annovera ancora molti appassionati ed estimatori in tutto il mondo. Ovviamente, noi siamo tra questi. Paolo: Inanzitutto grazie per lo spazio che ci dedicate yeahhhh! Noi stiamo bene e l'entusiasmo per il progetto c'è è sano e potente!!! Per cui proseguiamo alla grande,i responsi fino adesso sono stati molto positivi,dobbiamo ancora vedere all'estero, l'album verrà distribuito nel prossimo mese nel resto del mondo per cui speriamo di portare in giro L'Italia del rock in piu' posti possibili!!!! 2) Potete raccontarmi come è nato il progetto My Land? In quale occasione tu Guido e Paolo vi siete conosciuti e quando avete capito che avreste potuto lavorare insieme per creare qualcosa di importante? Guido: Non avresti potuto definire meglio i Myland. Più che una vera e propria band, in effetti, si tratta di un progetto nel quale sono coinvolti diversi amici e straordinari musicisti, tutti uniti dalla stessa passione per l'AOR e il rock melodico. Il primo incontro con Paolo, che accadde durante i primi anni novanta, non fu casuale in quanto a quel tempo facevamo parte di due band abbastanza conosciute a Milano e suonavamo insieme ad amici comuni. A quel tempo Paolo aveva cominciato a sviluppare alcune idee di quello che sarebbe da lì a poco diventato il suo album solista, cantato in italiano, autoprodotto ed intitolato Paolo Morbini. Dopo aver assistito ad suo concerto, scambiammo quattro chiacchiere e capimmo subito che i nostri gusti musicali erano praticamente gli stessi. Da quell'incontro nacque una collaborazione ed amicizia che dura da quasi vent'anni, iniziata proprio con il mio contributo in veste di cantante nell'album di cui ti accennavo prima. Aggiungo che i musicisti coinvolti in quel lavoro sono per 4/5 gli stessi che hanno prestato la loro opera nel disco dei My Land, a riprova della grossa stima ed amicizia che ci lega da tempo. Paolo: Io e guido ci siamo conosciuti molti anni fàin una serata dove io suonavo con G.Fersini (chitarra di Laura Pausini) nei Farhenait, band di covers di rock melodico nel lontano 1992; Guido era lì nel pubblico, e poi la passione per l'aor e la simpatia reciproca ha reso realtà il progetto Paolo Morbini Band. Abbiamo prodotto un cd nel lontano 1993/94 per cui da lì in poi abbiamo continuato a sentirci e a divertirci con varie situazioni musicali!!! 3) Nella mia recensione ho descritto il sound generale del cd come un autentico omaggio alle grandi sonorità di nomi storici quali Journey, Toto e Survivor; siete d'accordo? E in che modo sono nate le composizioni che fanno parte del cd? Guido: Anche qui hai descritto perfettamente il nostro sound e le nostre principali influenze, anche se, per quanto possibile, cerchiamo sempre di aggiungere al nostro songwriting qualcosa di personale. Quelle che hai citato sono le nostre band di riferimento alle quali aggiungerei, almeno per quel che mi riguarda, i Magnum, Chicago, Boston e Foreigner, senza dimenticare un grande del rock melodico come Mark Free. L'album che ha interpretato con i Signal, 'Loud 'N' Clear', al pari del grande Jim Peterik dei Survivor, sono ancora per me fonte di ispirazione nel mio modo di interpretare la musica. Ti stupirò, invece, se ti dicessi che il mio artista preferito è, e sarà sempre, Ronnie James Dio. Per quanto riguarda i nostri brani essi nascono quasi sempre da Paolo, alle cui idee si aggiungono successivamente quelle di tutti gli altri. Si tratta sempre di un lavoro di squadra dove ognuno fornisce il proprio contributo, non ultimo quello fondamentale della nostra label, Valery Records e di Niki, il nostro produttore, che ha creduto in noi e che ci ha permesso di affacciarci sul mercato discografico. Consentimi di citare in questa occasione anche Alle dei Trick Or Treat, il quale, oltre che essere un ottimo singer, si è occupato personalmente dell'art cover, regalandoci un'opera davvero straordinaria. Paolo: Beh grazie del paragone, solo che non vorrei passare per presuntuoso, ma il sound di 'No Man's Land' spacca veramente, io da fonico ti posso dire che come sound è molto superiore a molti album storici dell'AOR degli anni ottanta, ma non perché siamo piu' bravi... solo perché nel 2008 la tecnologia ha fatto più che passi da gigante, teletrasportandosi letteralmente su Marte in confronto agli anni ottanta; essere paragonati quindi a questi miti per noi è il massimo!!!! 4) Nel cd avete inoltre coinvolto una serie di guests d'eccezione, i quali altro non possono fare se non aggiungere ulteriore blasone e qualità alla vostra uscita. Come avete contattato i vari Kee Marcello, Tommy Denander e Steve Angarthal? Guido: Tommy Denander venne a conoscenza di un mio album autoprodotto tributo ai Journey che registrai cinque anni fa (e che noi di Hardsounds, ovviamente, abbiamo recensito a suo tempo!). Mi contattò per complimentarsi ed iniziammo così un rapporto di amicizia che è sfociato in questa collaborazione. Il nostro contatto per il grande Kee Marcello è nato grazie al nostro chitarrista Marzio Ker, il quale gli chiese di partecipare in veste di guest. Dopo aver ascoltato il nostro demo, Kee accettò di buon grado. Steve Angarhtal fa parte del roster della Valery, essendo il chitarrista dei Fire Trails di Pino Scotto, e quindi per noi non è stato difficile entrare in contatto con lui. Alla pari di tutti i musicisti e tecnici che hanno collaborato, possiamo dire che i chitarristi sopra citati hanno fatto fare il salto di qualità definitivo dell'album, e dei quali teniamo a sottolineare l'estrema disponibilità, umiltà e grande professionalità: ti assicuro che è merce rara di questi tempi! Siamo orgogliosi e pienamente soddisfatti del loro contributo e speriamo che questa esperienza possa ripetersi in futuro. Paolo: Kee Marcello e Tommy Denander diciamo che sono sempre nominati per primi, per una questione di internazionalità, ma sia Alessandro Del Vecchio, Steve Angarthal, Lia Kant, Nadia Meccano, Marzio Ker e Scream Raffaele Chiummo sono degli ottimi musicisti che hanno dato una grossa mano al progetto,li ringraziamo ufficialmente, siete grandi!!! Alcuni li abbiamo contattati tramite internet, altri sono proprio amici da anni!!! 5) Per pura curiosità personale, posso chiedere ad ognuno di voi due quali sono i brani che ritenete maggiormente riusciti e quelli cui siete particolarmente legati per qualche particolare motivo? Guido: Sinceramente non saprei trovare un brano maggiormente riuscito, ma posso senz'altro citare "Wind Of Late September" per la sua struttura armonica e le straordinarie parti di chitarra di Kee Marcello, autore in quest'occasione di uno dei soli più belli che abbia mai ascoltato. Aggiungo a quest'ultimo "Voices", il cui testo tratta di un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero le vittime innocenti delle guerre e del terrorismo, in particolare i bambini. Ritengo, contrariamente a quanto molti credono, che non sia necessario suonare per forza un certo tipo di musica, come il rap o altri generi più estremi, per sviluppare tematiche impegnate. Abbiamo voluto pertanto contraddire il luogo comune che spesso definisce il rock melodico un genere poco incline ad affrontare contenuti a sfondo sociale. A riprova di quanto detto mi viene in mente un brano di Jay Graydon che parla della bomba atomica di Hiroshima e dei sui effetti, tra l'altro si tratta di una canzone bellissima e davvero toccante. Paolo: E' difficile sai, i figli so' pezzi ee core'!!! A me piacciono molto "Anytime", "Voices", "Wind Of Late September", "One Step Closer". "How Much Love" soprattutto è un brano che ho scritto quindici anni fa, e non sono mai riuscito a farlo in nessuno dei miei progetti... azz finalmente!!! 6) Dal punto di vista live ci sarà la possibilità di assaporare i brani di 'No Man's Land' in concerto? Guido: Lo speriamo tutti molto presto. Purtroppo alcuni di noi, per una serie di motivi personali, non possono garantire una sufficiente disponibilità in questo senso, ragione per cui ci stiamo avvalendo della collaborazione di tre validissimi musicisti come Max Passerini, Hox Martino e Will Medini, con i quali ci stiamo preparando assiduamente e con il giusto entusiasmo per eventuali date live. Nulla toglie comunque al fatto che Marco e Stefano Andreasi, al pari di tutti gli altri, saranno sempre coinvolti nel progetto My Land... almeno fino a che ne avranno voglia. Ah ah ah!! Paolo: Speriamo... noi siamo pronti,vorremmo fare solo serate che abbiano un senso... mi spiego meglio: che servano a farci conoscere veramente... io ho raggiunto da poco le 1800 serate nella mia carriera... non ho bisogno di certo di suonare per forza, anche in situazioni tristi (senza pubblico)!!!! 7) Una domanda per Guido: ho saputo che hai partecipato come guests per quanto concerne le backing vocals dell'imminente cd dei Frozen Rain: come è nata questa collaborazione e quando verrà rilasciato l'album? Guido: Sì, è stata un'esperienza molto divertente. Kurt Vereecke, l'ideatore del progetto Frozen Rain, mi contattò tramite Internet e mi chiese di partecipare nel suo album in veste di backing vocals, che registrai qui a Milano qualche anno fa. L'album dovrebbe uscire, dopo una serie di vicissitudini e ritardi, il prossimo mese di aprile. Si tratta di un ottimo album, che si avvale anch'esso della collaborazione di numerosi musicisti, tra i quali l'onnipresente Tommy Denander. 8) Per Paolo: ho notato sul tuo sito personale che hai raggiunto il notevole traguardo di ben 1800 live shows come drummer: che cosa ti ha portato in bagaglio questa grande esperienza live? E soprattutto quali sono l'aneddoto più divertente e quello più indicibile tra le tante date fatte dal vivo? Paolo: Bella domanda Zorro sei un graaaande!!! Sì ho raggiunto questo "record", io lo chiamo cosi... perchè se stai a calcolare che io sono un drummer, che in molte situazioni magari viene sostituito dalle basi tipo orchestra o pianobar, 1800 sono tante... e sono per forza di cose serate da band! Se ci pensi la differenza tra orchestra e piano bar dal live music è la presenza della batteria!!!! Mah aneddoti ce ne sono tanti da ridere, beh a parte i palchi che mi sono crollati sotto i piedi e sopra la testa, ho suonato in mille paesini del nord Italia e ti posso garantire che ogni paese ha sempre "il matto del paese", e da chi va il matto del paese, se non dal batterista? Altri miei colleghi possono probabilmente darmi ragione, me li trovo alla batteria con la bottiglia di birra vicino al pc o che mi fregano le bacchette, oppure che mi dicono la frase storica "oh sei un grande, complimenti la serata mi è piaciuta" accompagnato da "sono il tuo idolo", e io rispondo "azz non lo sapevo, adesso posso dormire tranquillo"!!!! 9) Grazie ragazzi per la vostra disponibilità dalla redazione di Hardsounds, vi lascio lo spazio per salutare tutta l'audience AOR dei giorni nostri! Guido: Grazie a te e ad Hardsounds. Ai lettori, in particolare gli amanti di certe sonorità dedite a melodie catchy ed accattivanti, in piena tradizione AOR, create con dedizione e passione, consiglio di ascoltare il nostro album e di supportare la scena rock italiana. Ci sono ancora troppi talenti relegati a suonare nelle cantine o in locali poco adeguati, che invece meriterebbero più spazio e il giusto riconoscimento. Visitate pure il nostro sito: www.mylandmusic.com. Rock on! Alla prossima! Paolo: Grazie a voi, saluto tutti gli amanti del rock melodico, tenete duro che stiamo tornando alla grande... che la forza sia con voi!!!!

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