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THEN COMES SILENCE

'Blood', il quarto disco degli svedesi è una delle migliori release che ci ha riservato il 2017. Un fulmine a ciel sereno specie se paragonato alla maggior parte delle band goth che si limitano a ripercorrere pedissequamente e senz’anima gli stessi stilemi del glorioso passato. Essendo poco conosciuti, abbiamo voluto sondare cosa si nasconde dietro una band saldamente ancorata al dark/post punk degli anni '80, ma con un capacità di produrre brani orecchiabili ed incalzanti come pochi altri. Curioso il fatto che abbiano pubblicato l’ultimo lavoro per la Nuclear Blast, etichetta notoriamente metal.

Nella biografia di presentazione dite che il post punk è morto. Il post punk non è morto e voi ne siete la risposta. Come pensate di essere il futuro del genere se il vostro sound è ancorato saldamente agli anni 80? La musica è una ripetizione ciclica, ogni decade è influenzata da un altra decade. Un circolo rinascimentale. Gli anni '60 vengono fuori di tanto in tanto e credo che sia naturale guardare al passato come fonte di ispirazione. Il goth è più allettante ora che viviamo un periodo più oscuro e carico d’ansia. Penso che molti artisti goth e post punk suonano molto moderni al giorno d’oggi.

Avete registrato quattro album in 4 anni da quando vi siete formati. Con ’Blood’ non credo abbiate raggiunto il successo che meritate. Pensi che tutto ciò sia dovuto alla precedente etichetta (Novoton) che non vi ha saputo promuovere adeguatamente? No, la nostra prima etichetta ha fatto il massimo per promuoverci. E’ veramente difficile star dietro a tutte le piattaforme che distribuiscono musica, ai blog, ai social e alla stampa internazionale. Era più semplice 20 anni fa quando tutti guardavamo MTV o le TV nazionali, e quando alla radio trasmettevano qualunque cosa tranne sciaquata musica mainstream. Se fossi capace di andare indietro nel tempo, attraverso internet, saremmo capaci di diffondere la musica anche se a molta gente sarebbe sembrata strana.

Come siete entrati in contatto con la Nuclear Blast, un etichetta specializzata in band metal? Abbiamo fatto dei tour principalmente in Germania, il nostro management è austro-tedesco e loro ci hanno messi in contatto con la Nuclear Blast che voleva immettere aria nuova nella scena goth e post punk. Gli è piaciuta la nostra musica e ci hanno fatto una buona proposta, penso che vogliono ampliare i generi trattati dato che molti stili musicali superano i rispettivi confini.

"Good Friday" è dedicata alla morte di tuo padre; scrivere quelle liriche ti ha aiutato a superare la perdita? Si, è stato un modo consolatorio per gestire il mio dolore. Avevo appena iniziato a scrivere l’album quando mio padre morì capovolgendo tutta la mia vita. Scrivere il resto dell’album è stato un processo di guarigione, avevo dei problemi con lui, ma avrei voluto trascorrere più tempo assieme. Lui viveva all’estero, molto lontano da me e dalla mia famiglia.

Ascoltando ’Blood’ paiono evidenti le band a cui vi ispirate: Killing Joke (sia del periodo dark che di quello industrial), Joy Division, i riff di Rozz Williams dei Christian Death mixati con le melodie degli Interpol, e trasversalmente notiamo Red Lorry Yellow Lorry e qualcosa dei Virgin Prunes. Quanto queste band vi hanno influenzato? Molto. I Killing Joke sono tra le 5 band preferite di sempre. Musicalmente sono stati molto importanti per me assieme a Dead Kennedys e Ramones, furono la mia guida durante l’adolescenza. David Bowie, Black Sabbath, My Bloody Valentine e la musica classica sono tutte abbastanza differenti tra loro ma mi hanno influenzato parecchio. Da ragazzino ho iniziato ad ascoltare metal, poi ho virato verso il punk, synth, post punk e rock grintoso.

Nei tuoi testi parli di morte e sofferenza, ma la musica non è depressiva, ha quel non so che di orecchiabile. Qual è il tuo segreto? Pensare alla morte e alla nostra transitorietà apre i miei occhi, influenza il modo in cui vivo ed il modo in cui tratto gli altri. Io sono un fortunato che vive in un posto privilegiato, sono certo che diventerò più felice e più gentile se lo accetto, se ci penso e non reprimo la morte. La felicità che provo è connessa con il mio lato malinconico. E’ una sorta di auto-terapia ed il principale mezzo per esorcizzarla è la musica, forse è per questo che alcune persone la sentono come orecchiabile.

Hai trascorso la tuà adolescenza durante il goth degli anni '80? Non ho fatto parte dell’era dorata nei primi anni '80, ero troppo giovane al tempo. Ma più tardi, come molti teenager, recuperai velocemente, una volta che mi resi conto di ascoltare qualcosa di buono.

Perchè qualcuno dovrebbe comprare ’Blood’ invece dei classici dei Killing Joke, Christian Death o dei Joy Division? Dovresti comprarli tutti se non ce li hai già. Io spero che ’Blood’ possa essere un vero seguace e successore dei vecchi e legendari eroi del goth.

Raccontaci qualcosa che ha ti ha colpito del recente tour in Germania o alcuni aneddoti che meritano di essere citati. E’ un pò presto per gli aneddoti. Siamo tornati a casa meno di una settimana fà, ma abbiamo fatto molte strane esperienze. Un autista ubriaco per poco non mi ammazzava sulla strada di ritorno verso l’hotel; non mi resi conto che era ubriaco quando salì in macchina. La band è rimasta bloccata nella foresta di Schwarzwald dopo essere arrivata al vicino hotel che era chiuso, fortunatamente riuscimmo a trovare un altro posto dove dormire per quella notte. Abbiamo guidato lungo i confini della Svizzera per trovare una località dove non ci fosse dogana perchè non avevamo tutti i documenti necessari a dimostrare che avevamo nulla da dichiarare. Tutto sommato, il pubblico è stato grande e vogliamo tornare al più presto on the road. I fan del goth e del post punk sono i migliori.

Avete mai suonato in Italia, pensate di venirci prima o poi? Non abbiamo mai suonato in Italia, ovviamente ci piacerebbe farlo. Spesso, quando sono in cerca di ispirazione, ascolto vecchie band new wave italiane come i Neon o i Pankow. Quando vengo in vacanza a Firenze vado sempre al negozio della Contempo Records per comprare dischi nuovi e di seconda mano.

Che significa la mano insanguinata sulla copertina di ’Blood’? Volevamo creare una copertina classica con un distinto design. Una mano è simbolica in molti modi.

Sei fiero della nazionale svedese che ha eliminato l’Italia alle qualificazione per i mondiali di Russsia? Segui il calcio? La Svezia ha un buona squadra, ma io ho radici colombiane, quindi seguo anche loro. Stavolta ci sono molte squadre favorite alla vittoria dei mondiali, ma sicuramente si sentirà la mancanza dell’Italia.

Vuoi aggiungere qualcosa? E’ solo rock n roll, e mi piace!

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