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VEXOVOID

Questi tre ragazzoni toscani realizzano l'album 'Call of the Straforger', un ottimo thrash metal con tutte le sfumature annesse. La band è riuscita a crearsi una propria identità musicale, riconoscibile e molto personale che si riflette anche nella copertina dell'album dal taglio decisamente futurista. Tecnicismi e virtuosismi a parte, i Vexovoid sono in grado di scuotere e tener "agganciato" l'ascoltatore anche emozionalmente, motivo per cui abbiamo scambiato due parole con la band sull'anteprima dell'album.

Dopo l'Ep 'Herald of the Stars' del 2014, debuttate ora sulla lunga distanza con 'Call of the Straforger', disco ben studiato e registrato presso gli Hell Smell Studio di Roma. Com'è maturata musicalmente la band? Siete soddisfatti del lavoro ottenuto? Beh si, siamo senz'altro soddisfatti, abbiamo lavorato tanto a questo disco e abbiamo dato il meglio di noi stessi per realizzare il miglio lavoro possibile e le critiche positive di riviste e pubblico ce ne ha dato la prova. E' una grande soddisfazione vedere i tuoi sforzi ripagati ed apprezati, sono quegli stimoli che ti spingono a fare sempre di meglio.

Lodevoli la qualità tecnica di Leonardo Bellavista e della sezione ritmica, indubbiamente in perfetto stile thrash...La direzione musicale della band ha sempre poggiato le fondamenta sul thrash metal classico anni '80, ma comunque c'è sempre stata una voglia di sperimentare e portare nel genere sonorità nuove, in questo caso sono stati fondamentali gruppi come Vektor e Voivod che ci hanno guidato verso la giusta strada da intreprendere.

Nel disco si nota anche una voglia di sperimentare. Quanto è stato influente nella lavorazione dell'album questo desiderio? Come dicevamo sopra, la nostra musica è ancorata al thrash metal vecchio stile, ma la sperimentazione gioca un ruolo importante, è la chiave per creare qualcosa di nuovo e fresco.

Sicuramente un album che non lascia tempo al respiro; è un susseguirsi di tecnicismi e riff ben strutturari. Cosa volevate trasmettere con questo lavoro? Si, volevamo che il disco avesse la carica giusta, con pochi attimi di respiro ma mantenendo sempre elementi particolari che poco spesso si trovano nel genere.

In conclusione, raccontaci quali sono al momento i feedback che state ricevendo e se avete da segnalarci live imminenti...Stiamo ricevendo feedback molto positivi, sia da webzine e riviste, sia dal pubblico che spesso dopo i concerti prende letteralmente d'assalto la bancarella del merch. Qualche sito ha addirittura incluso 'Call of the Starforger' fra la top10 o top20 dei dischi metal del 2017 accanto a nomi del calibro di Kreator, Overkill, Havok e Power Trip, noi non ci potevamo credere. Live imminenti ne abbiamo qualcuno sparso per l'italia, fine febbraio al Circus di Firenze, fine marzo a Perugia, e ad aprile abbiamo anche un paio di date in Slovenia, comunque basta seguire la nostra pagina Facebook per rimanere sempre aggiornati sulle nuove date all'orizzonte. Cogliamo l'occasione per ringraziarvi di averci dato questo spazio e vogliamo invitare tutti i lettori a supportare e mantenere viva la scena metal underground italiana che ne ha sempre bisogno. Lunga vita e prosperità!

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