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PLANETHARD: CRASHED ON PLANET HARD

data

03/04/2008
79


Genere: Melodic Hard-Rock
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2008

Finalmente ci siamo! Eccomi infatti pronto a discorrere relativamente all'atteso debut cd degli hard-rockers lombardi Planethard, i quali tagliano il traguardo del proprio primo lavoro in studio dopo una serie di difficili vicissitudini legali, che li avevano visti in competizione con il proprio oramai abbandonato management. Ora, liberi dai vecchi obblighi contrattuali e rinati letteralmente a vita nuova, i tre membri guidati dal frontman Marco Sivo offrono finalmente la possibilità di gustare su cd le varie composizioni già assaporate dal punto di vista live, una dimensione in cui il gruppo ha dimostrato di sapersi muovere a dovere, e questo anche in importanti appuntamenti della scena rock attuale come lo storico Gods Of Metal o in apertura per un nome seminale come quello degli scandinavi Europe. 'Crashed On Planet Hard' ci presenta un combo affiatato e voglioso di dire la propria nell'affollato mercato musicale, il quale nell'occasione estrapola non solo il proprio lato maggiormente hard-rock oriented già brillantemente diffuso nelle varie occasioni dal vivo, ma divulga in maniera del tutto disinvolta anche episodi di venatura maggiormente melodica che ben si miscelano con il resto del materiale già noto. Esempi di quanto appena citato possono essere riscontrati nella spensierata "If I Want To Forget (Her Love)", nella Mr. Big / Soto inspired "I'll Be There" e nel toccante incedere della pacata ballad "She", tre brani che fanno fuoriscire da subito allo scoperto l'abilità dei Planethard nell'intrattenere, con riuscita vena, l'ascoltatore di turno in modo semplice e solare. Come avrete quindi capito non posso che sottolineare a dovere come l'acquisto di 'Crashed On Planet Hard' sia particolarmente consigliato a tutta la schiera di fans della scena hard-rock odierna ma ancorata ai fasti passati del genere, i quali potranno scovare all'interno dell'album in questione molti degli elementi di proprio sicuro gradimento, incluso il sognante finale voce/piano ("Fairy Tale") tipico di ogni grande disco che si rispetti. Una bella soddisfazione, da vivere al meglio anche nella ideale dimensione live dell'imminente 5° Hardsounds Heavy Birthday.

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