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RAGE: FROM THE CRADLE TO THE STAGE

data

29/06/2005
85


Genere: Power Metal
Etichetta: SPV
Anno: 2004

Vent’anni di carriera e la macchina dei Rage sembra ancora ben lontana dal doversi fermare. La band tedesca capitanata dallo storico membro fondatore Peter “Peavy” Wagner ha subito diversi rocamboleschi cambiamenti all’interno della sua formazione: da Jorg Michael (Stratovarius, Saxon) a Chris Efthimiadis, da Manni Schmidt (Grave Digger) all’accoppiata Sven Fischer / Spiros Efthimiadis (Sub7even) fino ad arrivare all’attuale trio, oramai in voga ufficialmente dal 2001, composto da Peavy, Victor Smolski alla chitarra e Mike Terrana (Axel Rudi Pell, Zillion, Artension). Ora sono questi straordinari musicisti a portare avanti la causa dei Rage e per festeggiare il ventesimo anno d’attività della band (fino al 1986 si sono chiamati “Avenger”) questi tre si sono riuniti in quel di Bochum per registrare un intera esibizione dei loro pezzi storici disponibile sia in doppio CD che in DVD intitolata “From The Cradle To The Stage” (Simpatico gioco di parole n.d.r.). Dopo qualche secondo dedicato ad un breve intervento di Terrana si passa all’intro “Orgy Of Destruction” e quindi alla successiva “War Of Worlds” estratta dall’ultimo lavoro in studio intitolato “Soundchaser”. Non è che l’inizio di una lunga e travolgente serata che terrà impegnati i fortunati spettatori per ben due ore e un quarto. Anche se vengono proposti ben 10 brani composti dal trio negli ultimi tre anni (ben quattro per Soundchaser e per Unity, due per Welcome To The Other Side) i rimanenti brani sono degna rappresentazione delle migliori composizioni delle ultime due decadi, s’incomincia con “Sent By The Devil” e “Firestorm” fino a toccare i tempi in cui i Rage nemmeno portavano questo nome ed esordivano con l’acronimo di Avenger nel lontano 1985 con “Prayers Of Steel”. Peavy è in ottima forma ed incita i suoi sostenitori vecchi e nuovi senza un attimo di sosta, a dargli manforte là dietro ci pensa l’eclettico Terrana, un vero pazzo furioso che nel solo di “Anarchy” ci dà un ottima dimostrazione delle sue qualità: violenza e velocità (anche se vi posso assicurare che il vero spettacolo è guardarlo). Sul palco c’è anche il signor Victor Smolski ma l’axeman si limita alle sue mansioni di chitarrista svolgendo un lavoro certosino e senza sgarrare di una virgola, durante il suo solo intitolato “Rocket Science” ci mostra le sue doti di chitarrista solista e compositore con una parte iniziale struggente che diventa un crescendo di distorsioni e di rapidi virtuosismi musicali, di certo un esecuzione notevole. Per quanto riguarda l’esecuzione vocale bisogna render merito a Peavy per la sua esecuzione ed interpretazione dei brani, anche se bisogna sottolineare il fatto che non si tratta di parti particolarmente complesse. Apice dello show è ovviamente il finale con “Don’t Fear The Winter” brano storico in cui si sprecano i virtuosismi e gli scambi di battute con un pubblico ancora voglioso che ad ogni ritornello si fa trovare presente. Dopo un attimo di pausa, nel quale il pubblico comincia ad inneggiare a gran voce a “Higher Than The Sky”, i Rage tornano in scena con la rocciosa “All I Want” tratta da Unity. Peavy ringrazia tutti dopodichè intona il ritornello di “Higher Than The Sky” ed il pubblico fa il resto dietro a Terrana che gli tiene il tempo per circa un minuto e mezzo, è decisamente piacevole sentire un pubblico così coinvolto ed appassionato alla band. Nel finale la band regala altri due minuti di “assolo” ai proprio fans per poi lanciarsi in improvvisazione di Smolski molto groove e divertente, a Peavy non rimane altro che commentare: “Fantastic!”. La scena si chiude ed i Rage scendono dal palco, a chiudere l’esecuzione rimangono tre mintui di applausi e cori in favore di una band storica che ha regalato tanto nel corso di questi anni e che ancora tanto saprà dare, probabilmente il bello verrà proprio adesso. Arrivederci al trentennale ragazzi, RAGE ON!!!!

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