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TIMESWORD: CHAINS OF SIN

data

18/02/2010
71


Genere: Prog Metal
Etichetta: 7Hard
Distro: Andromeda
Anno: 2010

Questo 'Chains Of Sin' è l'esordio musicale per l'italianissima band Timesword, esordio che viene pubblicato da un altrettanto agli esordi etichetta tedesca 7Hard, divisione dell 7Us che si prefigge di specializzarsi in rock, metal ed alternative. Il giovane gruppo arriva invece alla sua prima pubblicazione grazie alla dedizione del chitarrista Dan Lagoluso che dopo aver creato i Timesword nel 2005, anno dopo anno, è riuscito ad arrivare alla line up definitiva con l'ultimo ingresso nel 2008 del vocalist Mark Pastorino. Dopo un 2009 di preparazione e registrazione ecco che la band arriva alla pubblicazione di questo disco. 'Chains Of Sin' è un disco progressive metal di sei tracce, l'ultima "Real Mistery" è una lunga suite di poco meno di 20 minuti, che ci propone tutte le sonorità classiche del genere. In tutta la sua durata possiamo notare che la band a livello tecnico non delude affatto e che il vocalist dimostra buona padronanza della lingua inglese oltre che una voce valida. Per contro però veramente di nuovo sotto il sole c'è veramente poco e chi ricerca sempre qualcosa di nuovo negli album che acquista qui potrebbe rimanere un po' deluso. Attenzione con questo non voglio sminuire troppo l'esordio degli Timesword, anzi posso dire che come punto di partenza siamo già molto avanti rispetto ad altre band che al primo disco si sono dimostrate molto più acerbe. Certo è che se questi cinque italiani vorranno affermarsi in maniera forte nel folto panorama musicale dovranno aggiungere qualcosa di più personale ed originale nelle future composizioni. In definitiva 'Chains Of Sin' è un disco che si fa ascoltare volentieri senza avere aspettative da capolavoro o classico del genere, anche se alla lunga proprio il troppo aderire ai canoni classici potrebbe portarlo all'accantonamento. Ma viste le premesse credo che la band saprà fare esperienza e migliorarsi nel prossimo futuro. Per concludere vi segnalo la partecipazione di Bryan Beller, bassista che ha lavorato con Steve Vai e James LaBrie, alle tracce "World Confusion" e "Skyland" e la bella voce femminile di Lili Rose nelle ultime due parti della suite di chiusura.

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