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CHILDREN OF BODOM: HATE CREW DEATHROLL

data

19/02/2003
80


Genere: Death Melodico
Etichetta: Spinefarm
Anno: 2003

Per quanto mi riguarda, ogni nuova release dei bambini finlandesi è per me quasi un evento che aspetto con notevole impazienza; potete quindi capire lo shock quando venni a sapere che il nuovo e qui presente “Hate Crew Deathroll” sarebbe uscito con ben due mesi di ritardo rispetto alla prevista data finlandese, programmata per gennaio! Dopo varie peripezie sono riuscito a procurarmi una copia del disco da recensire…beh, che posso dirvi? Ponendosi nel mezzo, bisogna ammettere che i Bodom hanno fatto un passo avanti rispetto al precedente “Follow The Reaper”, platter forse un po’ troppo freddo e non all’altezza, ma senza raggiungere i fasti dell’ormai lontano capolavoro “Hatebreeder”; accanto ai tipici brani bodom style, fatti di cori orecchiabili, melodie e armonie tecnicissime si affiancano talora brani più pesanti e cadenzati. Se “Needled 24/7” dice poco o nulla di nuovo sul sound di Alexi e compagni, ecco che “Sixpounder” lascia allibiti…sembra quasi di sentire i Bodom che coverizzano i Pantera di “Vulgar Display Of Power”. Davvero molto interessante, anche se di certo non superlativo. Nello standard brani pur sempre ottimi come “Lil’ Bloodred Ridin’ Hood”, “Triple Corpse Hammerblow” e l’ormai noto singolo “You’re Better Off Dead”, mentre curiose e assolutamente convincenti si rivelano composizioni come “Chokehold”, dove un rifframa di chiarissimo stampo “annihilatoriano” si sposa con la classica struttura progressiva delle song della band di Helsinki. La malinconica “Angel’s Don’t Kill” ricorda una “Everytime I Die” decisamente più affascinante, col suo incedere lento, triste e melodico, mentre “Bodom Beach Terror” si dimena nervosamente per tutta la sua durata (anche se l’intro di batteria e il riff si direbbero quasi rubati a “Corporal Jigsore Quandary” dei Carcass). Ne manca una…e qui signori, per uno strano gioco l’ultima traccia di ogni fatica del gruppo finlandese si rivela sempre un gioiello; è questo il caso della title-track, priva di fronzoli, lunga poco più di tre minuti, potente, veloce, melodica, thrasheggiante, accattivante…ognuno di questi aggettivi va bene a definire questo brano che riesce ad entusiasmare dalla prima all’ultima nota! Per concludere, “Hate Crew Deathroll” si rivela un ottimo disco, ben studiato, godibilissimo, meno estremo di una volta ma comunque degno di rispetto, soprattutto a fronte delle novità e del rinnovato spirito rock'n'roll che sembra animare ora la band di Alexi Laiho. Se vi piace il metal in generale fatelo vostro, a patto però di ascoltare “Hatebreeder” prima. NOTA: nell’edizione finlandese è presente (e da me non indicata nella tracklist)una bonus track, per la precisione la cover di “Silent Scream” degli Slayer, peraltro ben riuscita. Nella versione europea sarà invece incluso il remake di “Somebody Put Something In My Drink” dei Ramones, già b-side del singolo “You’re Better Off Dead”.

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