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GRAVE DIGGER

Domenica, ore 13:00 circa, in quel del Valpolicella Metal Festival, all'improvviso dal nulla spunta un ultraquarantenne dai ricci capelloni brizzolati… Riconosciuto Mr. Chris Boltendhal, vocalist e leader dei Grave Digger, mi avvicino titubante, sotto un sole che fa liofilizzare le mie ultime cellule cerebrali rimaste sane : quindi, con un inglese che cerca in tutti i modi, mio malgrado, di farsi stentato, gli chiedo un'intervista. Lui, sorridendo, mi dice: "Certo, ci vediamo qui stasera alle nove in punto!", al che io lo ringrazio, poi passo il pomeriggio a chiedermi perché mi avesse dato appuntamento in mezzo alla platea. Alle nove decido che è meglio piazzarmi nel backstage, e comincia l'attesa… il tempo passa e l'ansia cresce, comincio a pensare che forse intendeva davvero incontrarmi in mezzo al pubblico! Il buon Pierre Hound cerca di calmarmi, ed in qualche modo ce la fa. Finalmente, quando sono ormai le dieci e un quarto, riesco ad individuare il nostro Mr. Boltendhal!Gli corro dietro e gli ricordo l'intervista ma lui, dubbioso, mi dice "Facciamola via e-mail, è più facile." Così. Deluso, vado a godermi il concerto dei White Skull, fino all'interruzione del festival a causa della pioggia. Alla fine sono riuscito, tramite e-mail, ad avere le risposte che, comunque, avrei preferito mi desse di persona. Ciao, Chris! Scusami per averti fatto aspettare per questa intervista. Come ti avevo detto, sono solo poche domande. Dopo quasi vent'anni di lavoro, qual è l'impressione che hai della tua band? Come vedi i Grave Digger nel mondo dell'Heavy Metal? Più esattamente, 22 anni di lavoro. Penso che con "Heavy Metal Breakdown" abbiamo scritto un album veramente storico, che vanta ancora lo status di cult nella scena metal, come pure "Tunes Of War" del resto. Questi due album hanno fatto sì che raggiungessimo un'ottima posizione nella seconda divisione dell' Heavy Metal (aka Running Wild, Rage, Helloween, Gamma Ray, U.D.O., etc.). La prima divisione, per me, sono Iron Maiden, Judas Priest, Motörhead, etc. Amo davvero questa posizione, perché noi tutti noi riusciamo ad avere tempo a sufficienza, oltre che per la musica, anche per la famiglia e gli amici, che secondo noi sono molto importanti. Man mano che la band è cresciuta, la vostra si è evoluta verso uno stile più maturo, con una composizione sempre più complessa, addirittura sinfonica. Cosa significa questo per te? Hai detto giusto, ma con la mia voce è sempre rimasto lo stile dei Grave Digger! Naturalmente, col passare degli anni diventi adulto, più esperto e vuoi provare cose che non avresti provato dieci anni prima. Per esempio, un tastierista sul palco… Dopo "Tunes Of War" abbiamo deciso di provare a suonare dal vivo con un tastierista. Ed anche lavorare con un'orchestra è stata un'esperienza nuova. Negli ultimi anni abbiamo visto i Grave Digger scrivere album tematici. Come è avvenuto questo passaggio, e cosa significa per la band? E' questa la strada che i Grave Digger seguiranno? E' più facile per noi comporre un album quando seguiamo un tema, e tutto il gruppo impara nuove cose leggendo molto. L'idea del concept iniziò, in pratica, con "Heart Of Darkness", ancora in stato embrionale, e fluì poi direttamente in "Tunes Of War". Secondo noi, per un fan è più interessante leggere di un argomento storico piuttosto che di problemi quotidiani, o del caos nel mondo. I fans dei Grave Digger sono ormai abituati ai cambiamenti di line-up, come spesso succede quando una band suona per così tanto tempo. Come vedi la situazione attuale della band? Pensi sia possibile avere un'idea della solidità di questa formazione? Desidero davvero che questa formazione resti inalterata fino alla fine dei Grave Digger. Tutti i passati cambi di line-up avevano alla radice ragioni serie, soprattutto le ultime due. Molto spesso è meglio cambiare la squadra che affondare con quella vecchia. Di pari passo con la tua crescita musicale, le tastiere hanno guadagnato sempre più importanza, da parti ritmiche e di atmosfera a una solida parte dello scheletro delle vostre canzoni. Cosa pensi che significhi? E dove pensi che questo porterà la tua musica? Hans Peter Katzenburg è il nostro tastierista dai tempi di "Tunes Of War". E' un pianista classico ed un cantante diplomato, la sua conoscenza della musica ha aiutato molto tutti noi. Ha influenzato i nostri album naturalmente, in misura sempre maggiore , ed il suo trionfo è stato "Rheingold". Provate soltanto ad immaginarvi cosa verrà dopo! La Scozia, i Cavalieri Templari, Re Artù, Edgar Allan Poe, ed ora Richard Wagner. Hai già un'idea, o un sogno, riguardo il vostro prossimo argomento? E come avviene la scelta di un soggetto? E' il risultato di confronti col gruppo, o una scelta individuale seguita da una consultazione? No, mi spiace, al momento ci stiamo concentrando solo sulla promozione di "Rheingold", al più presto a Gennaio parleremo di possibili temi per il prossimo lavoro. Per "Tunes Of War", l'idea di base fu del nostro ex-bassista, che aveva passato un sacco di tempo in vacanza in Scozia con la sua moto, e dopo il successo di questo concept decidemmo di continuare con le Heavy Metal History Lessons! Se guardi indietro alla tua carriera, quali sono i ogni che hai realizzato, e quali quelli non realizzatisi? Solo riuscire a comporre albums, suonare le nostre canzoni dal vivo ed avere così tanti fans in tutto il mondo è la più grande cosa che mi sia potuta accadere. Magari un sogno potrebbe essere di intraprendere, per una volta nella vita, un tour di successo negli U.S.A., ed un altro in Giappone. Secondo la tua opinione personale, qual è la differenza tra i Grave Digger (e il loro pubblico) e gruppi più famosi, anche tra quelli non metallari? E' molto importante essere al posto giusto nel momento giusto. Molti grandi gruppi hanno avuto esattamente questa fortuna (per esempio i Nirvana), i Grave Digger hanno sempre dovuto lavorare molto duro per il loro successo. Per avere la posizione che abbiamo adesso abbiamo dovuto confrontarci per molto, molto tempo con gli altri gruppi. Un'altra cosa importante è l'appoggio di MTV. I Grave Digger non hanno nessuna possibilità di ricevere alcuna promozione da questo canale perché suonano vero Heavy Metal. Ma i Korn, i Papa Roach e tutta questa merda sono diventati grandi solo grazie ad MTV. Tutto ciò è molto triste. Cosa pensi dei nuovi gruppi, e delle possibilità che il music business offre loro? Per i nuovi gruppi è estremamente difficile avere una possibilità in questo mercato sovraffollato, perché in giro ci sono troppe band che cazzeggiano! Alcuni anni fa hai cantato in alcuni pezzi di "Tales From The North" dei White Skull. Cosa puoi dirmi di quell' esperienza, e che effetto ti ha fatto l'idea di suonare subito dopo di loro al Valpolicella Metal Festival? Ero il manager dei White Skull, perciò è stato normale supportarli con la mia voce, ed essendo amici volevamo suonare a questo festival. Ma la pioggia ha fermato i nostri piani! Avete detto che a Gennaio tornerete in Italia, a Milano. Come ti senti, sapendo che il pubblico italiano si aspetterà uno show che lo ripaghi anche per quello perso in Valpolicella? Non stiamo nella pelle all'idea di suonare ancora al Transilvania di Milano, l'ultimo spettacolo ha avuto così tanto successo che vogliamo suonare di nuovo il prima possibile in questo grande locale. I fans in Italia sono davvero speciali, ed è sempre un onore ed un piacere fare un tour nel vostro paese! Spero di vedervi tutti in Gennaio, e… STAY METAL!

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