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DREAM THEATER

[SYMPHONY X] Si spengono le luci e scatta “Oculus Ex Inferi”, ovvero la maestosa intro di‘Paradise Lost’ con la quale fanno il loro ingresso sul palco i Symphony X e il Datchforum esplode in un fragoroso boato. Certo, non male come inizio. Peccato con l’attacco di ”Set The World On Fire (The Lie Of Lies)” ci si renda conto di come manchi qualcosa…come…il volume! All’inizio mi limitai nel dare la colpa alla troppa distanza dal palco, dato che mi trovavo sulle gradinate dall’altra parte del palazzetto, ma la differenza, non solo di volume, ma di qualità del suono paragonata a quella dell’esibizione dei Dream Theater è stata davvero plateale. Cerchi di chiudere un occhio su questo ma i suoni non ti danno una mano e a pagarne di più sono gli spettatori che tanto tenevano all’esibizione della band del New Jersey. D’altro canto Russel Allen e soci sfoderano la solita prestazione da manuale, sfoggiando una mini-setlist di sette brani incentrata sulla loro ultima fatica in studio che riesce a scuotere a dovere il folto pubblico presente. Dal basso di Lepond a sancire il ritmo in ”Domination” , al dolce piano di Pinnella in ”Paradise Lost” fino alle innumerevoli evoluzioni alla chitarra di Mr. Michael Romeo, e i Symphony X passano l’ennesimo test di qualità. Il signor Allen dalla sua si “accontenta” di fare la parte del leone, sfoderando un cantato magistrale e una presenza scenica da dieci e lode. A chiudere il concerto viene rispolverata ”Of Sins And Shadows” tratta quel capolavoro di ‘The Divine Wings Of Tragedy’, scelta che il pubblico del Forum apprezza parecchio. E’ un vero peccato vedere i Symphony X relegati continuamente a band d’apertura, scommetto che non sarebbero in pochi a fare carte false per poterseli vedere in versione integrale per potersi godere tutti i loro più prestigiosi lavori come ”The Accolade” o ”Evolution (The Grand Design)” . Speriamo che il futuro ci riservi buone nuove… [ColdNightWind] Setlist: Oculus ex Inferni Set the World on Fire (The Lie of Lies) Domination The Serpent’s Kiss Paradise Lost Inferno (Unleash The Fire) The Walls Of Babylon Of Sins And Shadows [DREAM THEATER] Dopo la prestazione dei Symphony X (ottima dal punto di vista tecnico, scadente dal punto di vista dei suoni), eccoci di fronte al piatto forte della serata: I Dream Theater. Come per magia, sulle note della soundtrack di 2001 Odissea Nello Spazio, compaiono i cinque beniamini del pubblico: per un momento si ha l’impressione di essere alle prese con dei marziani, tanto è l’impatto sonoro (ora veramente valido e potente) e visivo. Uno schermo ci accompagnerà, brano dopo brano, proiettando ora intermezzi stile cartoon, ora le riprese nel dettaglio dei soli di Jordan Rudess e John Petrucci. La scaletta della serata li vedrà alle prese con brani prevalentemente tratti dall’ultimo disco, con excursus abbastanza rapidi sui dischi precedenti (‘Octavarium’, ‘Six Degrees Of Inner Turbolence’) e qualche pezzo vecchio per i fans (“Surrounded” su tutti). Il risultato è quasi due ore e mezza di ottima musica, in cui i DT dimostrano ancora una volta la loro ottima tecnica esecutiva (a parte qualche errore come nel medley fra “Octavarium” e la colonna sonora del Padrino). La band americana ha dimostrato di aver colpito nel segno con ‘Systematic Chaos’, visto che le tracce prese da quest’album si prestano tantissimo all’ambito live, restituendoci un combo in possesso di una tecnica sopraffina ad un approccio heavy/thrash che scuote la platea. Volendo proprio fare i pignoli potremmo dire dire che il keyboard solo di Rudess, pur essendo tecnicamente ineccepibile, risulta troppo lungo e forzato in alcuni passaggi: avrei preferito che il buon Jordan ci deliziasse con qualche pezzo al piano anzichè puntare tutti sui gioellini tecnologici in suo possesso. Mi è invece piaciuto molto di più l'assolo di John Petrucci, forse un po' meno tecnico ma assolutamente entusiamante: si è veramente sentito che suonava le note con trasporto e cuore, e non per semplice esercizio stilistico. Per il resto la band si è mossa molto bene, con un James LaBrie in palla, un John Myung concentratissimo ed assolutamente perfetto, un Mike Portnoy che picchia come un maledetto sulle nuove songs pur tenendo altissimo lo standard tecnico. In definitiva un concerto molto positivo, che ci mostra ancora una volta come, pur cambiando direzione stilistica, i DT rimangono sempre un punto di riferimento per tecnica e resa nei live show. Bands in ascolto, prendete esempio da LaBrie e soci e vedrete che non sbaglierete, qualsiasi sia il genere che suonate. p.s. Non trovate foto allegate a questo live report perché la nostra testata era priva di pass photo, pur avendo avuto rassicurazioni in tal senso nei giorni prima del concerto. [Flames Of Hell] Setlist: (Intro Video: An Ant Odyssey) Constant Motion Strange Deja Vu Blind Faith Surrounded (extended version) The Dark Eternal Night Keyboard Solo/ Lines In The Sand The Ministry Of Lost Souls In The Presence Of Enemies Encore: Medley - Trial Of Tears - Finally Free - Learning To Live - In The Name Of God - Octavarium (including the Theme from The Godfather)

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