You are here: /

CARCASS: HEARTWORK

data

01/04/2004
90


Genere: Death Metal
Etichetta: Earache
Anno: 1994

Il bisturi è messo da parte, sangue e pus hanno smesso coi loro gorgoglii nauseanti, la carcassa si è data una bella ripulita. In una parola: “Heartwork”. A tre anni di distanza dal colossale “Necroticism” la band torna a farsi viva con un altro album epocale, che sebbene si discosti in maniera notevole dal precedente per quanto riguarda i contenuti, dal punto di vista prettamente musicale è una perfetta prosecuzione dell’evoluzione intrapresa in precedenza. Forse la velocità media d’esecuzione si è ridotta nuovamente, abbandonando definitivamente il grind degli esordi, ma sta di fatto che l’estremismo musicale di Walker e soci, non è per nulla andato perduto… Contornata da un artwork volutamente asettico, sterile, essenziale (senza neanche una goccia di sangue!), la quarta fatica della pluri-imitata band inglese si apre con la pessimistica “Buried Dreams” nella quale sono già visibili i segnali del cammino evolutivo dei Carcass: a parte il fatto che il brano non tratta né di autopsie né di smembramenti vari, è impossibile non notare come la componente melodica si sia notevolmente accentuata rispetto ai primi tre lavori, anche grazie al solismo ispirato di Steer che, beneficiando del contatto con Amott, si è ulteriormente raffinato. “Carnal Forge” ci riporta invece a quelli che sono i Carcass più classici, ossessivamente martellanti e irrequieti, così come la pulsante “Blind Bleeding The Blind” (sono solo io il pazzo che ci vedo inserita all’interno una deformazione di “Back In Black”?), ricca degli improvvisi e spettacolari cambi di tempo che hanno contribuito a rendere il suddetto gruppo un caposcuola da seguire e provare a imitare. Sono veramente pochi gli episodi di “Heartwork” che lasciano indifferenti: sicuramente tra questi “No Love Lost” che appare quasi come elemento estraneo al contesto e molto più vicino al successivo “Swansong”, così come vicini ai nascituri Arch Enemy sono “This Mortal Coil” e “Death Certificate”, intense anticipazioni di ciò che produrrà in seguito Mike Amott unendosi al fratellino Cris. Ho lasciato volutamente per ultima la title-track per il semplice fatto che è la summa di tutto ciò che sono stati i Carcass fino ad ora: “Heartwork” è la mia personale idea di perfezione! “Heartwork” è potenza e melodia, “Heartwork” è una serie di assoli impeccabili, “Heartwork” è un lavoro ritmico implacabile, “Heartwork” è l’arte che viene dal cuore. “Heartwork” è il cuore stesso dei Carcass.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Dksez

DIE KRUPPS
Babel - Malmö

Tre anni e mezzo dopo la loro precedente apparizione nella ex chiesa, oggi club Babel, i Die Krupps si ripresentano nello stesso luogo due giorni prima della loro apparizione al limitrofo Copenhell Festival. In apertura si esibiscono gli svedesi Morlocks. La band, pu...

Jul 24 2024

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web